Una struttura lignea di Sant’Elena, realizzata dal maestro Stufflesser, è stata donata alla città.
La cerimonia di donazione si è svolta il 14 settembre nella chiesa di San Domenico, nel giorno in cui la chiesa ricorda la festività dell’Esaltazione della Santa Croce, ed è visibile in differita streaming sui canali di Webmarte.
Alle 18,30 è stato esposto al culto il simulacro e su “Storia e culto di Sant’Elena in Augusta” ha relazionato l’assessore alla Cultura, Tradizioni, Sport e Promozione del territorio, Giuseppe Carrabino.
La corale Euterpe, diretta dal maestro Rosy Messina, ha allietato la cerimonia con i suoi canti.
Cettina Messina, componente della corale e docente ha parlato della vita di Sant’Elena imperatrice.
Si narra, infatti che, di ritorno dalla Terrasanta, Elena, madre dell’Imperatore Costantino, con il “carico” delle reliquie della passione, trovasse rifugio, durante una tempesta, nell’antico promotorio Xifonio.
In segno di ringraziamento volle erigere un luogo di culto dedicato alla Santa Croce e successivamente noto come chiesa di Sant’Elena.
E’ stata Nellì Anna Tringali, già direttrice del primo circolo didattico “Giovanni Pascoli”, ad offrire alla comunità un segno identitario che affonda le sue origini in una antica tradizione locale.
“Un dono che è testimonianza di affetto nei confronti della città.
Per la donatrice è anche un segno di pietà popolare” ha evidenziato l’assessore Carrabino, il quale si è detto particolarmente onorato, per il duplice ruolo rivestito nella cerimonia di donazione; quello di rappresentante del sindaco Giuseppe Di Mare e perché si vede particolarmente legato a questo evento, considerato che da mesi insieme alla donatrice si studiava il da farsi.
“Tutto iniziò trent’anni addietro – riferisce l’assessore – quando si riapriva la chiesa del Carmine e la signora Franca Saia insieme al sindaco di allora invitò a vedere ciò che era rimasto: un segno dell’antica chiesa di Sant’Elena; un piccolo simulacro in gesso e cartapesta che, per tutta una serie di motivazioni, era divenuto proprietà privata e finito nella vicina Melilli.
L’antico simulacro a mistura recuperato negli anni novanta del secolo scorso fu oggetto di devoto culto con diverse funzioni religiose e momenti ludici promossi dall’Amministrazione comunale nella località di Faro Santa Croce in contrada monte Sant’Elena.
Il merito di aver riscoperto culto e devozione si deve a Franca Saia che, con grande determinazione, ne ha promosso la diffusione.
Tra questi anche Nellì Anna Tringali proprietaria di un immobile con annesso appezzamento di terreno proprio nel luogo dove esisteva il complesso eremitico”.
“Proprio da sposina giovane andavo a fare la villeggiatura a Faro Santa Croce e insieme ai miei bambini sentendo la leggenda che diceva che Sant’Elena fosse approdata su quegli scogli, con i miei figli trascorrevo il tempo a cercare l’orma della Santa. Dentro di me cominciava un bisogno, un ringraziamento, ma era tutto vago e non sapevo come divulgare la leggenda con la storia. Sono trascorsi gli anni e questo desiderio di dare una statua” ha detto Nellì Tringali che poi dato lettura dell’iter della donazione della statua.
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