In occasione della Giornata della Memoria è stata svelata la simbolica Pietra d’inciampo “Per non dimenticare” con cui il Miur ha voluto omaggiare il II Istituto superiore “Gaetano Arangio Ruiz” insieme con altre 199 scuole meritevoli a livello nazionale.
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Le celebrazioni per la Giornata della Memoria al Ruiz sono cominciate lunedì 20 e martedì 21 gennaio con due assemblee d’Istituto dedicate dal titolo “
Il manifesto della comunicazione non ostile. Le parole sono un ponte“. Relatori il dottor Gabriele Spagna, archeologo e presidente del Centro ebraico siciliano e Fra’ Emiliano Strino, counselor gestaltico. Partendo dai vergognosi attacchi razzisti rivolti anche on line a una donna straordinaria come Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, i relatori hanno posto l’accento sull’importanza di ricordare ciò che è accaduto nella Shoah e insieme di contrastare l’intolleranza, il razzismo, l’istigazione all’odio e alla violenza con un corretto utilizzo delle parole.
Le parole possono ferire, offendere, emarginare, innalzare muri, ma hanno anche il grande potere di costruire ponti. I due relatori hanno così approfondito i dieci principi di stile contenuti nel “Manifesto della comunicazione non ostile“ nato nel 2017 a Trieste all’interno dell’associazione “Parole O_Stili”, al fine di sensibilizzare gli uomini a usare le parole consapevolmente, nel mondo reale e in Rete. “In un’epoca in cui aggressività e violenza verbale sembrano farla da padrona, nella vita reale come in quella virtuale, l’impegno a favore di una pacifica convivenza è sfida urgente, necessaria, eppure troppo poco praticata“ afferma fra‘Emiliano Strino. Prova a indicare una strada Parole O_stili, progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole, restituendo loro il potere che dovrebbero avere: essere pensate e usate per incontrarsi e per aprire mondi. Ciò è responsabilità di ognuno. Ne è un esempio Liliana Segre, che continua a contrapporre all’odio che ha vissuto, la sua tenace gentilezza, la sua testimonianza pacata, la sua battaglia a bassa voce contro le parole ostili. Perché sa, avendolo già vissuto, che fanno presto a diventare pietre”. Gabriele Spagna invece ha posto l’accento sui brutti eventi della seconda guerra mondiale. “Essi pesano ancora oggi negli animi del popolo ebraico. In rete sempre più blog e siti negano l’esistenza della Shoah, affermando che sia tutta una pura invenzione. Bisogna ricordare, soprattutto nelle scuole, perché l’uomo tende a dimenticare molto in fretta. Ricordare il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di sterminio di Aushwitz. Ricordare – ha sottolineato – per evitare che oggi possano nuovamente nascere cancelli con scritte “Arbeit Macht Frei”.
Oggi tutti i docenti hanno attivato nelle classi percorsi formativi volti alla valorizzazione della dimensione della memoria con particolare riferimento alle drammatiche vicende dell’Olocausto. Nella hall tutto il giorno sono state riprodotte delle immagini sulla Shoah. Alle 11, 30, tutte le classi sono scese nel cortile della scuola, davanti al murales appositamente inaugurato due anni fa, dove si sono svolte e performances canore e teatrali e si sono offerti preziosi spunti per riflettere sui valori fondamentali della solidarietà, della pace e del rispetto grazie alla lettura di passi sulla Shoah. Le alunne Ilenia Falco di4AL, Paola Cardile di 4AT e Suheyla Oncu, studentessa turca che grazie ad Intercultura frequenta la 3 AL, hanno cantato l’inno alla pace e alla solidarietà tra gli uomini „We are the World“. Marco Danieli di 5BL invece ha recitato i versi di Se questo è un uomo“ di Primo Levi, accompagnato da una coreografia eseguita dagli alunni del Comitato studentesco Alle 12 al suono prolungato della campana, verrà osservato un minuto di silenzio. A seguire è stata svlata la Pietra d’inciampo “Per non dimenticare” con cui il Miur in collaborazione con l’agenzia Dire e la Fondazione Mite ha voluto omaggiare il nostro Istituto insieme ad altre 199 scuole meritevoli a livello nazionale. La docente Anna Belluso, collaboratore vicario , ha ricordato l’alto valore formativo della Giornata della memoria affinché i mostri del passato non riaffiorino. “Alla base di ogni sterminio, e la storia ne ha conosciuto purtroppo tanti, ci sono sempre l’assenza di democrazia, la deriva ideologica, nazionalista e razziale innalzata a metro dell’agire politico. Per questo occorre ricordare”.