l restauro del simulacro di Santa Lucia nella chiesa Madre di Augusta: un ritorno al passato.
La scultura lignea di Santa Lucia, risalente alla fine del Settecento e custodita nella chiesa Madre di Augusta, è stata restituita alla città dopo un attento e minuzioso restauro.
L’intervento, curato dal laboratorio di Rosaria Matarazzo, ha visto la collaborazione con l’Ufficio Beni culturali della Curia arcivescovile e la Sovrintendenza ai Beni storico – artistici di Siracusa, che hanno dato le necessarie autorizzazioni.
Il restauro ha permesso di riportare alla luce un antico simulacro di Santa Lucia, di chiaro gusto popolare, che presentava numerosi strati di ridipinture.
Il progetto, intitolato “La Bellezza Ritrovata”, si è articolato in tre giorni di attività e ha preso forma grazie all’iniziativa di don Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Madre.
L’idea di restaurare la scultura, fortemente danneggiata da interventi pittorici successivi, è stata prontamente accolta dalla Confraternita di Maria SS. Odigitria, che ha ricevuto il supporto di vari enti e aziende locali.
Tra i principali sostenitori si annoverano il Rotary Club, le Confraternite di San Giuseppe, Maria SS. Annunziata, Gesù Misericordioso, Mac Service di Maurizio Cianchino, Loudness di Mauro Italia, e molte altre realtà del territorio.
In occasione della presentazione del restauro, svoltasi nella chiesa delle Anime Sante, hanno preso parte numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, inclusi i membri della deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa.
Il presidente emerito, Pucci Piccione, ha ricordato il contributo di Augusta durante l’Anno Luciano, in particolare l’accoglienza delle sacre reliquie di Santa Lucia.
È stata letta anche una lettera dell’arcivescovo Francesco Lomanto, che ha espresso un ringraziamento speciale alle autorità locali e a coloro che hanno contribuito al successo dell’iniziativa.
La serata ha visto anche un momento di riflessione storica, con un intervento dell’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino, appassionato studioso di storia locale e governatore della Confraternita dell’Odigitria.
Carrabino ha ripercorso la storia del culto di Santa Lucia ad Augusta, citando la pala d’altare perduta, realizzata nel 1618 da Mario Minniti, e un dipinto conservato nella chiesa Madre che ritrae Santa Lucia insieme a San Emidio, protettore contro i terremoti.
Inoltre, è stato ipotizzato che il simulacro restaurato risalga al tardo Settecento, anche se alcuni documenti suggeriscono che fu acquisito dall’arciprete Giuseppe D’Angelo Robles nei primi decenni dell’Ottocento.
Rosaria Matarazzo, la restauratrice, ha spiegato le fasi dell’intervento, che ha previsto la rimozione delle ridipinture tramite l’uso di solventi specifici.
La statua, che presenta alcune lesioni e mancanze, come la coppa perduta nella mano destra della Santa, è stata restaurata con attenzione ai dettagli originali, mettendo in risalto le cromature e la maestria dell’artigianato seicentesco.
Il restauro sarà celebrato con una processione, oggi 5 aprile alle 18, durante la quale il simulacro di Santa Lucia verrà solennemente traslato nella chiesa Madre, accompagnato dalla musica del Corpo Bandistico “Federico II – Città di Augusta”, diretto dal maestro Gaetano Galofaro.
Il programma proseguirà domani con una messa solenne e l’intronizzazione del simulacro, durante la quale la Corale Polifonica Iubilaeum, diretta dal maestro Luigi Trigilio, eseguirà l’Inno a Santa Lucia, scritto dal canonico don Carmelo Liggeri.
Questo progetto non solo celebra la bellezza restaurata del simulacro, ma rappresenta anche un’importante riscoperta del patrimonio storico e religioso di Augusta, unendo la comunità in un momento di spiritualità e di valorizzazione della tradizione locale.
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