La demolizione di parti significative del Castello svevo, monumento simbolo della città, è necessaria. Ciò è quanto è stato chiarito nel corso di un incontro online, che si è svolto ieri, tra l’Amministrazione comunale, la Sovrintendenza di Siracusa e l’assessore regionale ai Beni culturali. Ne dà notizia l’assessore alla Cultura di Augusta, Giuseppe Carrabino.
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“Il peso delle strutture carcerarie realizzate alla fine del 1800 attenta, all’unicità del Castello svevo di Augusta, antico maniero che deve tornare nella sua originalità, nonostante le difficoltà che si potranno incontrare durante gli interventi previsti di demolizione che, in ogni caso devono essere effettuati con la realizzazione di un progetto specifico che tenga conto della complessità di stratificazioni”. Ciò è stato chiarito nel corso di un incontro, che si è svolto ieri con modalità online, che era stato annunciato, nei giorni scorsi, dal’’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino che ne è stato il promotore. La tipologia dei lavori del progetto “Restauro e fruizione – I stralcio funzionale” del castello, redatto dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, che consisteranno nell’eliminazione delle superfetazioni create a partire dal 1890 con la trasformazione del maniero in carcere, e nel consolidamento dell’ala federiciana, dallo scorso giugno ha fatto discutere per la scelta di eliminare la struttura realizzata alla fine del XIV secolo che, ormai, fa parte della storia del monumento.
La vicenda, sulla quale era calato nei mesi successivi il silenzio è rientrata tra le priorità di cui ha deciso di occuparsi in neo assessore dell’amministrazione Di Mare, da sempre sensibile ai temi di tutela del patrimonio culturale e storico- monumentale di Augusta. All’atteso incontro – confronto sono intervenuti l‘assessore regionale ai Beni culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il Rup (responsabile unico del procedimento) nonché direttore dei lavori Carmelo Bernardo, architetto, la sovrintendente ai Beni Culturali di Siracusa, Donatella Aprile, la direttrice della sezione beni architettonici Alessandra Ministeri, il funzionario nonché curatore delle indagini geognostiche Paolo Tiralongo. Per il Comune hanno preso parte alla riunione il sindaco Giuseppe Di Mare e l’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino. Per le associazioni locali sono intervenuti Mariada Pansera, Jessica Di Venuta e Giampiero Lo Giudice, rispettivamente presidenti delle sezioni locali di Archeoclub e Italia Nostra e dell’associazione La Gisira di Brucoli.
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L’incontro era, appunto, finalizzato ad un confronto sul progetto che prevede la demolizione, che ha suscitato perplessità, di brani di muratura che interessano la struttura edificata dopo il 1890 per la destinazione carceraria del monumento. Dall’illustrazione della carta del restauro da parte dei tecnici della Sovrintendenza, con l’ausilio di slide che hanno permesso di documentare le varie fasi degli interventi già eseguiti nel tempo insieme con le indagini della natura del terreno con componenti di argilla e calcareniti sui quali insiste l’eccessivo peso di murature erette sul maniero federiciano, è venuto fuori il fatto che, queste strutture “minacciano irrimediabilmente l’unicità di un monumento”. I partecipanti, nel prendere atto di quanto riferito loro dai tecnici, hanno sottolineato che l’intervento deve essere eseguito, comunque, rispettando la storia della preziosa testimonianza federiciana che costituisce l’identità stessa della città. “Il castello, con la sua possente mole è parte integrante del paesaggio e come tale deve essere salvaguardato” ha evidenziato Jessica Di Venuta.
Sulla necessità di curare le indagini archeologiche del sito, con particolare attenzione al materiale di risulta delle demolizioni e al sottosuolo, si è soffermato Giampiero Lo Giudice mentre Mariada Pansera ha riferito che i tecnici dell’associazione sono a disposizione per eventuale supporto durante le fasi degli interventi previsti. Alle rassicurazioni dell’assessore Alberto Samonà ha fatto seguito l’intervento del sindaco Di Mare che ha chiesto di procedere in maniera celere nell’interesse della città per la quale il parziale restauro del Castello svevo rappresenta una grande occasione, essendo il monumento particolarmente rappresentativo per Augusta. L’assessore Carrabino ha parlato dell’importanza di destinare e utilizzare al restauro dell’antico maniero ulteriori finanziamenti per completare il restauro e il consolidamento e realizzare, dunque, quel progetto completo redatto dall’architetto Aldo Spataro. “Occorre assicurare – ha aggiunto l’assessore comunale alla Cultura – la possibilità di conservare le testimonianze della destinazione carceraria, così come suggerito dalle associazioni che sono interpreti del sentire di tutta la comunità”.
Gli intervenuti si sono detti soddisfatti dall’esito dell’incontro augurandosi che l’avvio dei lavori possa presto avvenire. L’assessore Carrabino ricorda infine che, la conclusione di questo primo lotto funzionale di interventi potrebbe dare una nuova casa al Museo della Piazzaforte con i suoi numerosi cimeli molti dei quali ospitati nel Museo dello Sbarco nel complesso delle Ciminiere di Catania e ad altre istituzioni culturali che da anni attendono spazi adeguati. I lavori di parziale restauro del Castello svevo che sono stati di recente appaltati sono stati da tempo programmati. Il progetto “Restauro e fruizione – I stralcio funzionale” del castello svevo di Augusta è stato redatto dalla Soprintendenza per i beni Culturali e Ambientali di Siracusa. Progetto che esiste da tempo ma che ha dovuto subire diverse modifiche, non sostanziali, per essere adeguato alle normative attualmente in vigore e alla disponibilità dei finanziamenti europei finalizzati.
Per il Castello svevo sono stati previsti 2 progetti per la riqualificazione parziale del monumento, il primo è quello che dovrebbe andare in cantiere a breve con finanziamento assegnato al restauro del bene nell’ambito del Patto per la Sicilia. E’ il primo lotto funzionale per quale è stata assegnata una somma complessiva di circa 5 milioni di euro. Col secondo lotto funzionale, da realizzare successivamente con un finanziamento di poco più di 4 milioni di euro, si dovrebbe arrivare all’importo complessivo di 10 milioni di euro, cifra originariamente stanziata per il restauro del Castello Svevo.