“Il cantiere per la rigenerazione urbana di piazza Mattarella oggi è fermo; sono intervenuti solo gli operai incaricati dall’Enel di sistemare la linea elettrica con la sostituzione dei cavi.
Il timore è che, una volta realizzato tale intervento, lunedì si proceda con l’abbattimento degli alberi (i 17 ficus restanti dei 24 totali, perché 7 sono stati già tagliati)).
Pertanto lunedì saremo di nuovo qui a dire no al deturpamento di quest’area”.
Lo hanno detto, a chiare lettere, stamattina Gianmarco Catalano e Andrea Tringali, rappresentanti di Punta Izzo Possibile e Piano Terra che, nei giorni scorsi, hanno presentato un esposto in Procura per il tramite dei Carabinieri contro l’abbattimento dei ficus.
“Stop agli abbattimenti degli alberi – aggiunge Catalano – si lascino in pace le piante che hanno una storia lunga quanto questo quartiere e questa piazza.
Chiediamo al sindaco Giuseppe Di Mare, che da due giorni sta in silenzio, di dirci cosa ne pensa e cosa intende fare.
Si disegni il parco urbano in funzione dell’esistente”.
Il primo cittadino, infatti, non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito.
“Prevedere la piantumazione di 62 nuovi alberi, si tagliano quelli che già vivono da una cinquantina d’anni non è un progetto di potenziamento del verde pubblico ma di scempio ambientale: è un’opera di distruzione non di riqualificazione.
Abbiamo contato circa 90 alberi nel quartiere borgata sud – est interessato dai due progetti di riqualificazione urbana che sono stati partiti lo scorso martedì da piazza Mattarella.
Noi ci chiediamo se i 28 eucalipti che insistono sul viale attiguo alla piazza allo stato attuale oggetto di interventi saranno anche abbattuti e se la trentina di alberi che si trova sul lato del cavalcavia sarà risparmiata.
Dalle tabelle dei progetti non si comprende se ciò avverrà pertanto sollecitiamo risposte.
Per l’Amministrazione comunale è doveroso chiarire gli aspetti progettuali esecutivi.
Se era stato previsto il totale espianto è necessaria una variante in corso d’opera che è prevista dal codice degli appalti.
Si mantenga l’esistente continua l’ambientalista e si disegni l’attrezzatura pubblica in funzione degli alberi che ci sono già”.
Nella mattinata di oggi, come annunciato, hanno presidiato piazza Mattarella chiedendo, dunque, lo stop alla rimozione degli alberi che si stanno estirpando nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana, i rappresentanti delle associazioni Piano Terra e Punta Izzo Possibile sostenuti anche da Legambiente, Natura Sicula, dal Comitato Stop Veleni e da tutte le componenti del coordinamento Salvare Augusta.
Insieme ad una cinquantina di persone hanno inscenato un sit – in con striscioni ai margini del cantiere che sembrava apparentemente fermo.
Ciò aveva fatto sperare in una interruzione del taglio dei ficus (che in totale erano 24 e che finora ne hanno visto sradicare 7) ma l’arrivo dei tecnici dell’Enel che nella mattinata hanno svolto interventi di interramento dei fili elettrici ha fatto temere per la futura prossima prosecuzione di quello che gli ambientalisti e non solo in città stanno definendo “uno scempio”.
Di conseguenza il presidio della zona tornerà lunedì.
“Dopo aver presentato l’esposto denuncia ai Carabinieri – dice ancora Catalano – avevamo notato che da ieri non erano stati divelti altri alberi
Noi chiediamo la sospensione dei lavori: si approvi una variante al progetto in corso d’opera e si realizzi la riqualificazione in funzione degli alberi esistenti.
Gli alberi non sono arredo urbano sono presidi di salute pubblica e in un momento il mondo vive cambiamenti climatici feroci, temperature elevatissime, tagliare alberi cinquantennali che assorbono una quantità grandissima di Co2 è inammissibile.
La capacità di assorbimento di CO2 e di produzione di ossigeno di una pianta adulta che ha mezzo secolo, non è minimamente paragonabile.
Quindi siamo senz’altro favorevoli alla messa a dimora di nuovi alberi.
Riteniamo positiva l’intenzione di piantarne 62, ma non lo si può fare a detrimento dell’esistente”.
“Consideriamo inaccettabile – afferma Tringali – il fatto di sradicare ficus che hanno 50 anni di vita.
Progettare un’opera pensando agli alberi come un arredamento esterno, un lampione o una panchina non è ammissibile.
I nuovi progettisti non ragionano in questo modo.
Se proprio è indispensabile estirparli ovviamente bisogna trovare un luogo dove ripiantarli.
Gli alberi non sono suppellettili”.