In occasione dell’anniversario di una delle più grandi tragedie di migranti, quella del barcone naufragato il 18 aprile 2015 con circa mille morti, il cui relitto è custodito all’interno della Nuova Darsena di Augusta, giovedì si terrà l’evento “memoriale dei mille uomini e donne, adulti e bambini naufragati nel cimitero del Mediterraneo”.
Alle 9 nella chiesa del Cristo Re si svolgerà il convegno: “Il barcone, grido per il nostro mondo malato, La sua funzione pedagogica” che vedrà intervenire monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara, presidente della Cemi e della fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana.
Tra i relatori Alessandro Puglia, giornalista del quotidiano la Repubblica.
Seguiranno testimonianze sulle tragedie del mare vissute da immigrati ospiti della comunità parrocchiale Maria SS. Madre della chiesa Bosco Minniti di Siracusa.
E successivamente interventi di giovani studenti.
Un corteo si muoverà poi verso la nuova darsena dove prenderanno, tra gli altri, la parola il sindaco Giuseppe Di Mare.
Parteciperanno un ministro cattolico, un imam e un rabbino.
L’arcivescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto presiederà nella chiesa di San Giuseppe Innografo alle 18,30 l’Eucarestia in suffragio delle vittime del 18 aprile e di tutti i morti nel “cimitero del Mediterraneo”.
In contemporanea monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo farà lo stesso nella cattedrale del capoluogo della Sicilia.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di concerto con l’Arcidiocesi di Siracusa, la Guardia costiera, la Stella Maris l’Autorità di sistema portuale del mar di Sicilia orientale, il comitato Welafare, la Fondazione Migrantese e non per ultimo il Comitato 18 Aprile costituitosi all’indomani dell’arrivo del peschereccio nel pontile Nato dopo essere stato prelevato dagli abissi nel 2016.
Dal relitto vennero prelevati i corpi e i resti dei poveri disperati che 9 anni fa persero la vita a largo della Libia tentando il viaggio della speranza.
Il comitato sollecitò gli organi competenti a far si che il barcone rimanesse ad Augusta come simbolo di accoglienza e delle tragedie avvenute in mare riuscendoci alla fine.
Il relitto, infatti, dopo essere stato esposto alla Biennale di Venezia nel 2021 è tornato in città e da allora si trova all’interno della Nuova Darsena.