Si sarebbe dovuto riunire ieri alle 18 il Consiglio comunale, convocato dal presidente Marco Stella, ma la mancanza di numero legale dei presenti ha fatto slittare la seduta a questa sera alla stessa ora.
“Il Consiglio comunale previsto per il 7 maggio con all’ordine del giorno interrogazioni su: la convenzione stipulata dal Comune con il corpo bandistico “Federico II Città di Augusta”; affidamento della pulizia dei servizi igienici dei giardini pubblici e dell’area mercatale per la festa del patrono San Domenico; abbattimento degli alberi in piazza Mattarella e, ancora più importante, il nuovo progetto sulla raccolta dei rifiuti è stato aggiornato per mancanza di numero legale dei presenti” dichiarano i consiglieri di minoranza: Milena Contento, Giancarlo Triberio, Roberta Suppo e Uccio Blanco stigmatizzando il fatto che: “la molto coesa maggioranza, così come definita lo scorso Consiglio comunale dal consigliere Marco Niciforo, deserta la seduta, malgrado il sindaco, i progettisti, gli uffici e i dirigenti fossero presenti.
Noi consiglieri di opposizione – aggiungono Contento, Triberio, Suppo e Blanco – per l’alto senso di responsabilità eravamo presenti.
Tutto ciò dimostra che i giochi politici di potere all’interno della maggioranza valgono più dell’interesse comune.
Il consigliere di maggioranza Rosario Sicari, appartenente al gruppo misto insieme anche ad alcuni colleghi della minoranza dice: “è previsto ed è normale che le sedute di Consiglio comunale possano continuare anche in seconda convocazione, così come può accadere per le commissioni consiliari. Ieri c’era un problema per garantire le presenze, ma oggi lo stesso ordine del giorno sarà discusso dall’Aula e gli atti saranno regolarmente votati, quindi non vedo motivo per costruirci un caso.
Certo dall’opposizione osservare come la maggioranza abbia fatto mancare il numero legale quando diversi bilanci, piani triennali o, persino, debiti fuori bilancio sono stati votati dalla sola maggioranza con la minoranza che faceva i balletti per entrare e uscire dalla sala consiliare, restando molto spesso appena fuori dalla porta per far mancare il numero legale a solo danno della città, non mi stupisce perché, probabilmente, siamo in clima di campagna elettorale ma non è condivisibile”.