Il pozzo dei giardini pubblici è stato spento nella notte tra il 18 e il 19 febbraio da ignoti, denunciati dall’amministrazione comunale. Il sindaco Di Pietro e l’assessore Suppo parlano di manomissione: “un fatto veramente grave” dicono, mentre annunciano la realizzazione di un nuovo pozzo.
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“Due volte in questo mese il pozzo della villa comunale si è fermato: nella notte tra il 13 e il 14 e nella notte, a seguito di un’interruzione dell’energia elettrica da parte dell’Enel, e tra il 18 e il 19 perché qualcuno l’ha spento. Parliamo di manomissione, dunque, un fatto veramente grave. Se questo è il clima che si sta profilando per la campagna elettorale siamo molto preoccupati, perché il danno non lo fanno a noi, ma ai cittadini”. Lo ha dichiarato il sindaco, Cettina Di Pietro stamattina a palazzo di Città, durante una conferenza stampa per fornire aggiornamenti sulla situazione idrica. Una denuncia contro ignoti è stata presentata al locale commissariato di Polizia di Stato.
L’assessore ai Lavori pubblici, Roberta Suppo ha parlato degli aspetti tecnici sottolineando che, i lavori di sostituzione della camicia non sono stati inutili. Andavano effettuati, anche se non è stato possibile intervenire nel sottosuolo oltre i 178 metri. Questa, secondo l’amministrazione comunale pentastellata, era l’unica strada da percorrere per non privare i cittadini dell’acqua per un mese intero. Tempi che avrebbe richiesto la realizzazione di un nuovo pozzo, oltre al fatto che, oggi, a differenza del passato, non si sarebbe potuto realizzare nell’immediato. L’iter per la creazione di un nuovo pozzo, che sorgerà a circa 40 metri di distanza da quello esistente, è stato avviato. L’opera costerà 700 mila euro. Le relative indagini sono state commissionate già.
“Il pozzo attuale è stato realizzato nel 1993 come pozzo di servizio a quello che sorgeva già nello stesso sito. Non esiste un progetto nei cassetti del Comune del pozzo che è stato creato 17 anni fa, quindi per gli interventi di reincamiciatura siamo andati avanti alla cieca – dichiara il sindaco – nessuno può accusarci di inerzia, né di non aver voluto o saputo risolvere il problema. Abbiamo eseguito ciò che andava fatto. Invitiamo i cittadini a segnalare la fuoriuscita di acqua torbida. Purtroppo nonostante i nostri solleciti solo un utente l’ha fatto. Occorre contattare gli uffici che interverranno. I problemi possono scaturire da vari fattori, anche dalla vetusta rete idrica”.
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Intanto resta confermato il sit- in di domani in piazza Duomo promosso dal giovane Manuel Mangano. “La città di Augusta continua a vivere momenti molto duri a causa dei numerosi disagi creati da una crisi idrica che da troppo tempo attanaglia la nostra comunità. Sono trascorsi ormai quasi quattro mesi da quando si sono manifestati i primi disagi in città e nonostante la revoca da parte del sindaco Cettina Di Pietro, dell’ordinanza sindacale n.49 del 25 ottobre 2019 che vietava la potabilità dell’acqua, la situazione rimane preoccupante. I cittadini continuano ad avere acqua torbida o persino ad avere i rubinetti a secco e la poca chiarezza da parte dei nostri amministratori genera notevole preoccupazione tra gli augustani. Per questo motivo domani dalle 9:30 ci ritroveremo in piazza Duomo, invitando ufficialmente la sindaca e l’assessore preposto a dare spiegazioni ai cittadini che rappresentano. Ci auguriamo che i nostri amministratori possano cogliere questa manifestazione come un modo per tornare a dialogare in piazza con i cittadini, nella speranza che il problema possa essere risolto nel più breve tempo possibile.