Un libro che è un viaggio nella zona industriale del siracusano, per raccontarne crisi ambientale e sanitaria, e l’angoscia di chi vive, per fare di quello che qualcuno definisce ‘il quadrilatero della morte’ un caso nazionale, che esca dai confini locali. (Guarda il video)
A raccontarlo è Fabio Lo Verso, giornalista e scrittore nato a Palermo ma che da trentacinque anni vive e lavora a Ginevra.
“Il mare colore veleno” è un libro in cui il rigore dell’inchiesta ai alterna al racconto del dolore di chi vive le conseguenze della crisi sanitaria sulla propria pelle.
“Ho provato a raccontare la crisi ambientale e quella sociale di questo territorio, per contribuire a farne un caso nazionale, perché di quello è che lo scempio di questo territorio e delle conseguenze deve farsi carico l’intera nazionale”.
Il libro, come nelle intenzioni dell’autore, è diventato il pretesto per un confronto sul passato e il presente, ma anche sul futuro del territorio di Augusta, Priolo e Melilli.
L’occasione è stata un incontro organizzato dall’associazione Piano Terra – Orti Sociali di Augusta, all’interno della propria azienda agricola di Contrada Stancollo.
A discuterne con Lo Verso, c’erano i due autori del film documentario Toxicily, premiato con la menzione speciale al Festival dei Popoli di Firenze, il regista francese Francois Xavier Destors e il geografo e fotografo palermitano Alfonso Pinto, che proprio ieri hanno presentato la prima proiezione a Siracusa del loro film.
Con loro la giornalista Luisa Santangelo, collaboratrice di importanti testate come Livesicilia e della trasmissione Rai Report, che segue con gande attenzione le vicende della zona industriale.
Cinzia Di Modica ha raccontato la sua esperienza con l’associazione Stop veleni, di cui è la figura di spicco.
Ha parlato del suo impegno, don Palmiro Prisutto, il sacerdote che con le sue iniziative, prima fra tutte la messa del 28 di ogni mese in cui elenca i morti di cancro, è riuscito a porre il problema della salute di chi vive nella zona del polo industriale all’attenzione nazionale e internazionale.
Enzo Parisi ha ricordato alcune vicende della storia recente e meno recente del territorio legate alle industrie, a cominciare dal caso Oikothen, che ha portato al processo del sindaco Massimo Carrubba e del suo vice, Nunzio Perrotta, alla fine assolti, per aver negato l’autorizzazione alla realizzazione della piattaforma di smaltimento che prevedeva anche un inceneritore.
Parisi ha anche parlato di come quella vicenda possa essere legata al ‘Sistema Siracusa’ e allo scioglimento del comune di Augusta per il rischio di infiltrazioni mafiose.
Il lungo applauso dei presenti ha accolto il ricordo di Gianni D’Anna, il coraggioso giornalista che, per aver criticato sulla sua Augustaonline il proscioglimento delle aziende del petrolchimico coinvolte nell’inchiesta ‘Mare rosso’, definendolo ‘vergognoso’, fu denunciato dal magistrato titolare dell’indagine e sottoposto a un lungo logorante processo.
La sentenza di assoluzione arrivò un mese dopo la morte prematura dell’indimenticato giornalista, causata anche allo stress provocato dalla vicenda processuale.
L’incontro è stato moderato dal direttore della nostra testata, Michele Accolla.
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