Si al Dpss da 15 consiglieri del M5S, si astengono 2 consiglieri pentastellati. Dei 6 dell’opposizione presenti al momento della votazione 3 votano contrari, 1 favorevole e 2 si astengono.
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Dopo una lunga ed accesa discussione è arrivata l’approvazione del Consiglio comunale al documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss) finalizzato all’elaborazione del nuovo piano regolatore portuale. La maggioranza, questa volta non al completo, perché due consiglieri, Vittorio Meli e Giacomo Casole si sono astenuti, ha approvato il Dpss nonostante i dubbi espressi dall’opposizione e da Enzo Parisi Legambiente, secondo il quale: “apparendo la cosa non conveniente, in contrasto con l’interesse generale della città e alquanto nebulosa e incerta per come è stata prospettata”, sollecitava che venisse rigettata in toto. “Non crediamo sia opportuno dare adesso un parere positivo condizionandolo a futuri tavoli di condivisione e concertazione con l’Adsp” ha ribadito Parisi che proponeva che in città venisse costituito rapidamente un tavolo di esame e confronto con i rappresentanti delle commissioni consiliari, le associazioni e i comitati civici, le parti sociali e con chiunque potesse dare un utile contribuito a comprendere e consentire poi a chi ha il potere di decidere di farlo con piena consapevolezza.
A favore del documento si è espressa Marina Noè, presidente di Assoporto, che però ha manifestato perplessità in merito alla perimetrazione delle aree urbane chiedendo di non inserire quelle limitrofe ai cantieri. Il sindaco, Cettina Di Pietro ha sottolineato che: “si tratta di un atto propedeutico alla definizione del piano regolatore portuale, uno strumento molto importante con il quale l’Adap intende rilanciare il nostro scalo, anche cogliendo la congiuntura favorevole della recente istituzione delle Zes. Alla seduta ha partecipato il presidente dell’Adsp Augusta –Catania, Andrea Annunziata. “Abbiamo votato le linee guida che serviranno a redigere il piano regolatore portuale il cui parere da parte del consiglio non è vincolante. Le decisioni vere- commenta Mauro Caruso, capogruppo del M5S- saranno prese quando sarà valutato il piano regolatore dove il comune avrà un ruolo importante per lo sviluppo del territorio e di possibile sviluppo lavorativo. Non comprendiamo alcune dichiarazioni che volevano rinviare il punto pur in presenza del presidente dell’Autorità di sistema portuale che ha ampiamente spiegato che il sud è sempre arrivato per ultimo sottolineando che questa è una occasione per cambiare lo stato delle cose per poter intercettare fondi da spendere per il territorio. Crediamo che spesso sia la politica ad essere da ostacolo al progresso e allo sviluppo del territorio in vista soprattutto del grande progetto sulle Zes che se sfruttate a dovere creeranno sviluppo e posti di lavoro importanti. La nostra scelta è una scelta di responsabilità e di opportunità per la città che tende a rivalutare il nostro porto le cui potenzialità non sono state ancora sfruttate come si deve”.
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Di diverso avviso l’opposizione, il consigliere Di Mare dichiara: “avevo chiesto il ritiro dell’atto perché certe scelte vanno fatte con la massima ed ampia concertazione, cosi come richiesto dalla Città, ma questa amministrazione si ritiene autosufficiente a tutto e tutti. Un documento che parla del futuro dei prossimi 30 anni della nostra città, un’amministrazione seria e attenta avrebbe dovuto aprire il confronto con tutti gli attori sociali, professionisti, associazioni, politica, imprenditori e tutti i cittadini; invece ancora una volta l’amministrazione si mette in fuga dal confronto con la Città in piena autarchia prospettando l’ennesimo spettacolo di autosufficienza. La concertazione non si richiede ma si offre, non potevo che abbandonare l’aula consiliare solo dopo aver sentito i membri dell’Adsp intervenuti, per non essere complice di una scelta non condivisa e per difendere tutta Augusta assente in una decisione che indica il percorso per i prossimi 30 anni del nostro territorio. Lo sviluppo del futuro va programmato con tutte le parti sociali, i temi vanno approfonditi, qualcuno prima di sparire per sempre vuole compromettere anche questa regola della democrazia”. Anche il consigliere Marco Niciforo di Augusta 2020 aveva chiesto il ritiro dell’atto “che non ci sia stata la condivisione questo è nei fatti, mi sarai aspettato un margine più ampio e largo ci troviamo con un’ amministrazione in scadenza di mandato, non capisco le ragioni di questa velocità”, mentre Gianna D’Onofrio guarda invece positivamente al Dpss perché l’estensione delle competenza dell’Adsp sul territorio di Augusta può portare investimenti quindi benefici alla città. “Il piano regolatore del porto entra nelle città e non riesco a capire perché non dobbiamo preservare il golfo Xiphonio che è stato cementificato grazie alla Marina militare, mentre nell’area della Maxcom ritengo che il Comune dovrebbe crearvi un parco a tema” ha dichiarato il consigliere Angelo Pasqua. Rinvio dell’atto richiesto anche dal consigliere Giuseppe Schermi che nei giorni scorsi aveva già nel corso di una conferenza stampa manifestato la propria contrarietà.
“L’amministrazione Di Pietro – sottolinea il consigliere Giancarlo Triberio – dopo aver tenuto per mesi nel cassetto il Dpss, proposto dall’ Adsp, in pochissimi giorni presenta questo fondamentale documento di programmazione della risorsa mare senza coinvolgere la città e con le perplessità espresse dalle attività produttive e dell’associazionismo ambientale. È inaccettabile questa gestione che delineerà il futuro della nostra comunità senza confronto lasciando il dubbio se questo documento sia a beneficio della città o solo di una parte politica”. Il Dpss ha ottenuto il voto favorevole di 15 consiglieri del M5S e del consigliere della minoranza, Salvo Aviello. Astenuti oltre ai pentastellati Vittorio Meli e Giacomo Casole, Marco Niciforo, Gianna D’Onofrio e Salvo Aviello dell’opposizione. Contrari Triberio, Schermi e Pasqua. Il documento è stato approvato con le osservazioni dell’amministrazione comunale consistono nella richiesta di dislocazione del deposito costiero della Maxcom che insiste in pieno centro abitato in un ‘area esterna della città; la tutela delle aree Sic, dallo sviluppo portuale e la realizzazione del terzo ponte. Il tecnico dell’Adsp Riccardo Lentini ha rammentato che l’ultima modifica del Prp risale al 1986 e che “i futuri piani regolatori dei porti di Catania e Augusta troveranno riferimento nelle linee strategiche dettate da questo documento e saranno oggetto di condivisione prima di giungere all’approvazione”.
L’assessore all’Urbanistica Andrea Sansone ha detto: “non si parla di opere ma dello sviluppo economico del porto, tutta la concertazione è obbligatoria e verrà fatta in sede di piano regolatore portuale. Abbiamo approvato una delibera di giunta che è un mero atto politico. Non possiamo mantenere la Maxcom in pieno centro abitato un’azienda a rischio esplosione. Sui cantieri nessuno vuole distruggere aziende. Fino a quando non ci sarà un progetto di delocalizzazione dell’esistente nessuno può vitare il mantenimento dell’esistente. Riguardo al terzo ponte è una mera ipotesi progettuale perché l’unica cosa che esiste è uno studio di fattibilità. Sono previste 4 corsie, due ad uso esclusivo della città e due alla Marina militare”. In merito all’estensione della competenza dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale fino a Faro Santa Croce l’assessore ha precisato che “non si sta svendendo il territorio, la proposta è approvata ma il Comune si riserva di vagliare quanto verrà realizzato e la destinazione d’uso. Valutare nel dettaglio, dunque in fase di approvazione del prp”
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