Da ieri Augusta non ha più il suo Palajonio, la principale struttura al coperto che per oltre 30 anni ha ospitato eventi sportivi e iniziative pubbliche.
Visibilmente turbato per l’accaduto, il sindaco Giuseppe Di Mare si è detto sollevato nel constatare che non ci sono state conseguenze per le persone presenti nel cantiere al momento del crollo.
“Mi sono recato sul luogo per accertarmi intanto che gli uomini presenti stessero tutti bene ed ho appreso tirando un sospiro di sollievo che nessun ferito è presente.
Per le altre valutazioni sulle motivazioni che hanno portato a questo disastro per la nostra Città dobbiamo aspettare le verifiche necessarie ed opportune”.
Dal 1993 al 2012 il Palajonio è stato il teatro delle imprese sportive dell’Augusta Calcio a 5 nella massima serie nazionale, un’avventura che portò la squadra del presidente Giovanni Santanello a sfiorare lo scudetto per almeno due volte.
Grazie alle prestazioni della squadra neroverde, che tra le cui fila hanno militato molti dei più importanti giocatori del calcio a 5, in quegli anni il Palajonio era diventato famoso nell’ambiente sportivo nazionale dove era conosciuto come ‘la cattedrale del calcio a 5’.
Dopo la sua costruzione, alla fine degli anni ottanta, era rimasto chiuso per molto tempo in attesa del completamento delle procedure amministrative, ma fu aperto al pubblico in un momento storico di emergenza.
Il primo evento che fu ospitato nella struttura di via Buozzi risale infatti al 5 gennaio del 1991 quando, ad appena tre settimane dal terremoto di Santa Lucia, si svolse un’affollatissima assemblea popolare alla quale parteciparono circa settemila persone.
Fu un’iniziativa di grande valore, che richiamò l’attenzione della stampa nazionale.
Organizzata dalla Camera territoriale della protezione civile, una organizzazione di volontariato costituita da alcune persone impegnate nella società civile, tra cui Enzo Parisi e don Palmiro Prisutto, l’iniziativa fu promossa dal Movimento Federativo Democratico, l’associazione allora guidata da Giovanni Moro.
Sul palco, a informare i cittadini sui rischi e sull’evoluzione del sisma, c’erano il docente di Pianificazione territoriale dell’Università di Catania Giovanni Campo, il coordinatore del Gruppo nazionale di difesa dei terremoto del Cnr, Vincenzo Petrini docente di Scienza delle costruzioni al Politecnico di Milano, e l’indimenticato presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica Enzo Boschi.
La struttura di via Buozzi era poi diventata il centro operativo dei soccorsi alle persone che avevano dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa del terremoto.
Successivamente la gestione dell’impianto fu affidata alla società di calcio a 5 del presidente Santanello, fino alla chiusura di oltre un anno fa, per l’esecuzione dei lavori che erano in corso al momento del crollo.