La tragedia delle Foibe e dell’esodo sarà celebrata dal Comune con un’iniziativa promossa dall’assessorato alla Cultura col patrocinio dell’associazione nazionale Dalmata presieduta da Carla Isabella Elena Cace, storico dell’arte, giornalista ed esule di terza generazione.
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Sarà celebrato anche ad Augusta il 10 febbraio il “Giorno del Ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale, così come sancito dalla Legge 30 marzo 2004 numero 92. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Augusta, si avvale del patrocinio dell’associazione nazionale Dalmata presieduta da Carla Isabella Elena Cace, storico dell’arte, giornalista ed esule di terza generazione, che dal 29 novembre scorso è il nuovo presidente, la prima donna a rivestire questo ruolo.
Il programma prevede le bandiere a mezz’asta del Palazzo di Città per l’intera giornata. Alle 10 dal salone di Rappresentanza, via web, si terrà la conferenza dal titolo “Foibe ed Esodo: conoscere per non dimenticare”. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Di Mare, dell’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino e dell’assessore alla pubblica istruzione Ombretta Tringali, è previsto l’intervento di Carla Isabella Elena Cace. Sarà il concittadino Tullio Santalesa, a partecipare la sua testimonianza di esule istriano con il racconto della tragedia del confine nord-orientale che costrinse centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, ad abbandonare le loro case in cerca di luoghi sicuri.
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“Tanti esuli hanno trovato casa e lavoro nella nostra Augusta – riferisce il sindaco, Giuseppe Di Mare – divenendo parte integrante della comunità. Vogliamo celebrare la “Giornata del ricordo” per vincere l’indifferenza, il disinteresse, la noncuranza che, come dice il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”. Esprimo gratitudine nei confronti di Carla Isabella Elena Cace per la preziosa disponibilità e per aver auspicato un percorso di collaborazione con l’associazione nazionale Dalmata che permetterà di dare voce anche ai nostri concittadini che hanno fatto esperienza di questa tragedia. Ricordo che da bambino – dice l’assessore Carrabino – il nonno materno, appuntato della guardia di finanza in servizio a Fiume, raccontava che nel 1944, causa le continue incursioni aeree che avevano danneggiato la sua abitazione, trasferì la famiglia da Fiume a Dignano del Friuli e poi a Sacile (Udine). In quella città, dovette optare per lui e suoi familiari, per non perdere la cittadinanza italiana, dato che era profugo dai territori sotto la sovranità dello Stato Italiano prima del trattato di pace. Una storia a lieto fine rispetto ad altre vicende che purtroppo ebbero tragici epiloghi con la scomparsa di tanti italiani”.