“We are Stories – Dal racconto tradizionale al Digital Storytelling” è il progetto avviato nelle scorse settimane nel II Istituto comprensivo “Orso Mario Corbino”. Progetto, che coinvolge 15 alunni di quinta primaria, e che è il risultato di un lungo percorso di formazione di un gruppo di giovani augustani, i volontari dell’associazione culturale Anthea.
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I volontari dell’associazione culturale Anthea coinvolgono 15 bambini di scuola prima del II Istituto comprensivo “Orso Mario Corbino” di Augusta, diretto da Maria Giovanna Sergi nel progetto “We are Stories – Dal racconto tradizionale al Digital Storytelling” iniziato alcune settimane addietro. “Quello che vogliamo dare a questi ragazzi è un’opportunità poco diffusa nel nostro territorio, usare lo strumento dell’educazione non-formale per affrontare un tema fondamentale come quello della narrazione. Proprio perché abbastanza giovani stiamo cercando di piantare in loro un seme, quello della curiosità. – spiega Roberto Greco, portavoce di Anthea – la narrazione è uno strumento di relazione, permette ad adulti e bambini di entrare in una spirale emozionalmente positiva che coinvolge la mente e il corpo. Nella narrazione c’è un doppio soddisfacimento, quello di chi parla (con qualsiasi mezzo) e quello di chi ascolta. Raccontare è un istinto naturale fatto di tratti semplici, ma presuppone un certo grado di complessità nelle culture diverse e in coloro i quali hanno più difficoltà. Questo muro, fatto di incomprensioni, di difficoltà e di diversità viene abbattuto attraverso la semplicità della comunicazione visiva e uditiva. Ecco perché la narrazione attraverso i media, primo tra tutti il cinema è non solo un efficace mezzo di comunicazione, ma è anche inclusivo”.
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Nata da pochissimo, l’associazione Anthea è composta prevalentemente da giovani studenti universitari e professionisti in diversi settori. La sua mission è la promozione culturale e artistica e la promozione sociale a favore della lotta al disagio giovanile, alle disparità culturali e sociali. I mezzi utilizzati dall’associazione Anthea sono prevalentemente: il cinema, le arti visive e la didattica non-convenzionale. «Quello che facciamo in Anthea – aggiunge Mary Gigliottino, socia di Anthea – è un tipo di volontariato legato alle potenzialità e inclinazioni di ogni singolo socio e, in particolare, quello che cerchiamo di portare avanti è il valore della formazione “dai giovani verso i più giovani” perché adottare lo stesso linguaggio è il segreto per non stancare chi parla e chi ascolta». Il progetto, realizzato grazie alla sponsorizzazione di enti privati, si divide in diverse macro-aree tematiche, legate e propedeutiche tra loro e tutti gli incontri saranno caratterizzati da attività pratiche e laboratoriali per le quali hanno contribuito: Maria Rita Gigliottino, in qualità di esperto di discipline umanistiche; Roberto Greco, in qualità di esperto di discipline audiovisive e autore del progetto; Vittorio Rattizzato, in qualità di musicista; Iolanda Palmi e Francesco Rocco in qualità di creativi nel settore fotografia e scrittura.
L’obiettivo è quello di imparare nuove forme di comunicazione, saper raccontare non solo per mezzo della voce, ma partendo dalle basi della scrittura e arrivando ai mezzi audiovisivi e multimediali. «È stato quindi fondamentale – conclude Greco – il supporto di Giusy Accardo, pedagogista clinico che ha supervisionato le attività laboratoriali programmate; delle insegnanti Cettina Messina e Antonietta Zoncheddu che hanno contribuito rendere concreto quanto progettato e ovviamente della dirigente, la Maria Giovanna Sergi che ha subito accolto la nostra proposta».