“La pianta dell’eucalipto non autoctona, ha invaso il parco danneggiando in modo serio con le sue grosse radici le strutture dell’Hangar dei dirigibili e degli alloggi della truppa e degli ufficiali degli anni 30”. Lo dichiara l’associazione Lamba Doria prendendo posizione a favore della Marina militare. Sulla gestione del parco la Marina militare rinnova la sua disponibilità alle associazioni.
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Dopo anni di polemiche e attacchi alla Marina militare, accusata di aver compiuto uno scempio commissionando l’abbattimento di oltre un centinaio di alberi nel marzo del 2017, una posizione controcorrente viene assunta dall’associazione culturale Lamba Doria che parla dei danni arrecati dagli eucalipti. “Lamba Doria – dichiara il presidente, Alberto Moscuzza – prende posizione sulle inutili e continue polemiche comparse nel quotidiani locali, avanzate da una associazione di Augusta contro la Marina militare sull’abbattimento dei fusti arborei infestanti “Eucalipti” presenti nel sito dell’Idroscalo e dell’Hangar di Augusta. La pianta dell’eucalipto non autoctona, originaria esattamente dell’Oceania e Filippine compresa l’Australia con un fusto che può arrivare ad una altezza fino ai 90 metri, dagli inizi degli anni 50’ – spiega Moscuzza – ha invaso il sito in questione danneggiando in modo serio con le sue grosse radici le strutture dell’Hangar dei Dirigibili e degli alloggi della truppa e degli ufficiali degli anni 30. Questa tipologia di pianta invasiva è adatta nei terreni paludosi per il suo scopo di assorbire bene grandi quantitativi d’acqua e per questo veniva utilizzata fin dagli anni trenta nella politica delle bonifiche, come nell’Agro Pontino, ma non in siti dove persistono strutture edilizie come nel nostro caso l’Hangar dei dirigibili e le sue strutture annesse di alto interesse storico- monumentale. Nella foto degli anni trenta il sito era libero dalla presenza degli arbusti infestanti. Purtroppo – conclude Alberto Moscuzza – questo periodo di pandemia porta pure a questo, a fare diventare difensori del nulla, chi è zero sulla difesa del territorio”.
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Nei giorni scorsi la polemica è sorta in seguito ad una dichiarazione, a mezzo stampa della Marina militare. Il Comando marittimo Sicilia, nel rinnovare la propria disponibilità a collaborare con le associazioni per la fruizione dell’Hangar e nel sottolineare di aver ceduto lo scorso autunno al Demanio 20 ettari di aree dell’idroscalo, tenendone per sé circa due nella zona in cui insiste il pozzo San Giorgio per l’approvvigionamento idrico della stessa, affermava che gli eucalipti fossero stati piantumati negli anni ’80. A sostenere, invece, che c’erano già negli anni 40’ il presidente dell’associazione Hangar Team, Ilario Saccomanno. “Che tale affermazione sia errata – ha sottolineato Saccomanno – lo possono sostenere tutti coloro che, come me, hanno buona conoscenza di quei luoghi per averli frequentati sin dagli anni 1960-’63. La foto che immortala gli idrovolanti alla fonda in rada (si tratta dei Cant Z 501 che agli inizi del 1943 non erano più operanti) mostra lo stato del viale all’epoca che parte dal lato est dell’Hangar e si estende verso il mare fino al limite della ferrovia e si può constatare che gli eucalipti sono già ben cresciuti”. Non può che suscitare soddisfazione aprendo nuovo prospettive, invece, la dichiarazione di apertura della Marina militare al dialogo con le realtà locali interessate alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico. “Ricordo però- aggiunge il presidente dell’Hangar team – che anche i due ettari transitati nella disponibilità della Marina fanno parte di questo patrimonio e non sono da considerare solo una piccola percentuale di tutto il parco, quindi di poco conto, ma sono proprio i due ettari di parco attrezzato di cui la città disponeva nel periodo in cui l’area era aperto al pubblico. Sono una porzione di particolare pregio, inserita in quella cittadella militare che rappresenta un unicum storico-culturale di eccezionale importanza e che l’assessorato regionale ha tutelato con il decreto 3028 del 5 novembre 2014. Essa è parte integrante dell’Aeroscalo e il Codice dei Beni Culturali prescrive che sia tutelata e mantenuta come tale, cioè come patrimonio destinato alla pubblica fruizione. Mi auguro quindi che la recinzione posizionata, oltre che delimitare la zona di rispetto del pozzo San Giorgio necessario all’approvvigionamento idrico della Marina, abbia proprio lo scopo di tutelarla in vista di una sua valorizzazione e di una prossima apertura alla pubblica fruizione così come era 10 anni fa. L’Hangar Team offre collaborazione alla Marina al il Comune”.
La Marina militare però continua a sostenere che non si trattava di alberi secolari, che per definirsi tali devono avere almeno 100 anni, ribadendo che magari c’erano già negli anni 80’ ma sicuramente no negli anni 40’. In merito all’area del cosiddetto parco il Comando marittimo Sicilia non esclude di darla in gestione ricorrendo all’istituto della permuta, ma ricorda che ci sono 20 ettari liberi e accessibili. “Stiamo facendo le dovute valutazioni in collaborazione con la Marina militare e le associazioni, prima individuiamo il percorso migliore e poi compiamo le azioni necessarie” dichiara il sindaco Giuseppe Di Mare in merito all’impegno del Comune per riaprire alla pubblica fruizione una parte del parco.