Le analisi di Goletta Verde al mare di Augusta: stessa spiaggia, stesso mare, sempre assente il depuratore. Le acque del lungomare Granatello nei valori limite.
[/]
Il campione prelevato nelle acque del lungomare Granatello rientra entro i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia. Lo dice Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane che ha analizzato le acque del mare di Augusta che quest’anno ha effettuato l’attività nonostante l’emergenza pandemica. Ha prelevato un campione in prossimità della spiaggetta del Granatello, luogo molto amato e da tempo tornato ad essere frequentato da tanti augustani che a buon diritto anelano a litorali facilmente accessibili, non divorati dall’erosione costiera, non privatizzati o soggetti a vincoli militari. Le analisi hanno riscontrato che pure questa volta il campione rientra entro i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia.
Nonostante ciò quel tratto di mare rimane ancora non idoneo a causa del generale divieto di balneazione esistente nel golfo Xifonio e principalmente dovuto alla mancanza di sistemi di depurazione. “E’ scoraggiante che rimanga irrisolta l’incresciosa situazione della mancata depurazione dei reflui urbani di Augusta. Ad oltre 5 anni dalla nomina del primo commissario di governo che avrebbe dovuto provvedere a colmare i ritardi, progettare e avviare i lavori per i quali da tempo ci sono i soldi in cassa – dichiara Enzo Parisi di Legambiente Augusta – constatiamo che finora nessuna opera è stata iniziata mentre perdura il guasto ambientale e continuiamo a pagare una ingente sanzione economica per la violazione delle norme comunitarie. Al primo commissario nominato a giugno 2015, Vania Contrafatto, è succeduto dal 2017 al 2020 Enrico Rolle ed ora, da qualche mese il terzo commissario, Maurizio Giugni, che proprio qualche decina di giorni fa ha incontrato a Palermo il presidente della Regione, Nello Musumeci, chiedendogli di lavorare in sinergia per accelerare gli interventi e di affrontare insieme il tema del futuro riutilizzo per uso irriguo (e perché non anche industriale?) delle acque reflue trattate e il possibile riuso dei fanghi di depurazione”.
[/]
Ci sono poi stati incontri del commissario con diversi sindaci di grandi e piccole città dell’isola. Ci avrebbe fatto piacere se avesse visitato anche Augusta per vedere di persona come stanno le cose ma Il suo tour si è fermato a Catania. “A breve – continua Parisi – dovremmo finalmente conoscere il progetto esecutivo, con gara bandita ad agosto 2019 e appalto affidato ad aprile 2020, che prevede il completamento della rete fognante, il collettamento dei reflui e la (ri)costruzione dell’impianto di depurazione a Punta Cugno. Ci si augura che a quel punto si capirà meglio il dettaglio dei lavori ed entro quando saranno portati a termine. Nel frattempo è opportuno segnalare un ulteriore elemento di rischio per gli organismi acquatici e la salute delle persone: un recente studio, in corso di pubblicazione, condotto da ricercatori del Cnr e dell’Istituto Mario Negri di Milano2 ha rilevato una considerevole presenza di sostanze farmaceutiche nelle acque marine del porto e della baia di Augusta, nei sedimenti e soprattutto nei reflui non trattati che sversiamo.
Le più alte concentrazioni misurate riguardano gli antibiotici, gli antinfiammatori e quelli per la terapia cardiovascolare e anti-ipertensiva. Nel perdurare della violazione ambientale veniamo privati del diritto ad un mare pulito e balneabile e l’Italia continua a pagare ogni sei mesi una sanzione di circa 30 milioni euro, quasi 10 euro l’anno per ogni abitante equivalente di quelle zone non a norma. Continueremo a farlo fino a quando il nostro Paese non avrà attuato le misure per depurare le acque reflue attualmente scaricate nei laghi, nei fiumi ed in mare come, purtroppo, avviene ad Augusta. In questa situazione che richiede la massima attenzione, costanza e rapidità degli interventi si avanza, purtroppo, assai lentamente. Per recuperare i gravi ritardi accumulatisi e riparare i guasti chiediamo al nuovo commissario Maurizio Giugni e a tutte le istituzioni coinvolte un dinamismo significativamente maggiore rispetto al passato.