Le telecamere di Webmarte seguiranno in diretta streaming, a partire dalle 19.15 di oggi, lo “Stabat Mater”, che darà inizio alle celebrazioni del Giovedì Santo, proseguendo poi con la diretta di domani, alle 4.30 di mattina, per l’uscita del Cristo Morto.
Al calar del sole in tutte le chiese della città viene celebrata la messa della “Cena del Signore”, in cui si fa memoria dell’istituzione dei sacramenti dell’Eucarestia e del Sacerdozio da parte di Cristo la sera prima della sua passione e ha luogo la “lavanda dei piedi”.
Al termine di questa celebrazione coloro che hanno impersonato i dodici apostoli, solitamente un gruppo di chierichetti, ricevono un pane ricoperto di glassa e diavolicchi noto come “u cavaddu d’Apostuli”, proprio per la sua forma a mezzaluna.
L’Eucarestia, riposta dentro un’urna, viene esposta all’adorazione dei fedeli in luogo debitamente ornato, con fiori e “laureddu” (grano germogliato) per quello che la gente chiama impropriamente “Sepolcri”.
La tradizione vuole che essi vengano visitati in numero dispari a simboleggiare il numero delle piaghe di Cristo.
Particolarmente toccante ed emozionante il momento successivo alla chiusura delle chiese al termine dell’adorazione eucaristica, ossia la “tromba” del Giovedì Santo.
Durante la notte per le vie del paese si sente il suono acuto e funereo di una tromba, eseguito da Gaetano Galofaro, seguito dal cupo e ossessionante rullare di un tamburo, eseguito da Emanuele Di Grande.
La tradizione popolare ha identificato il suono della tromba con il lamento famoso “Turi o Turi!” della Madonna alla ricerca del Figlio amato.