Niente simboli ed ipocrisia ma un sostanziale e concreto supporto; la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che ricorre domani 2 aprile non va celebrata solo illuminando di blu monumenti e palazzi o con eventi sporadici.
Ne è convita l’associazione 20 Novembre 1989 onuls che invita le istituzioni ad intervenire in maniera più incisiva per dare supporto pratico ed emotivo alle famiglie.
“Supporto che è fondamentale, così come importante è – afferma l’augustano Sebastiano Amenta, vice presidente nazionale dell’associazione che si occupa della tutela dei diritti della persone con disabilità – favorire il volontariato collaborando con organizzazioni che lavorano per l’autismo dato che può aiutare a fornire servizi e supporto”.
La ricorrenza del 2 aprile non va solo celebrata, ma deve indurre a riflettere e a mettere in campo azioni concrete.
Quest’anno, l’associazione non promuoverà l’iniziativa di illuminare di blu i monumenti e le città.
“Crediamo che sia il momento di andare oltre.
È essenziale- scrive in una lettera aperta Amenta – che le azioni simboliche debbano lasciare spazio a misure effettive che possano migliorare la qualità della vita dei ragazzi autistici e delle loro famiglie.
Invitiamo le istituzioni a implementare politiche inclusive che favoriscano l’integrazione scolastica e lavorativa.
Sostenere la formazione di personale specializzato nell’assistenza e nel supporto.
E ancora garantire l’accesso a terapie e servizi adeguati e personalizzati, senza lunghi tempi di attesa” sottolinea Amenta puntualizzando che, livello individuale, ci sono diverse azioni che si possono intraprendere.
“Non ci accontentiamo di simboli come l’illuminazione di blu dei monumenti o delle città che non portano cambiamenti concreti nella vita degli autistici”.
L’associazione chiede misure incisive che migliorino la qualità della vita degli individui affetti da questa patologia.
“Vogliamo politiche inclusive, supporto educativo e terapeutico, e soprattutto, rispetto e comprensione.
Non si tratta solo di riconoscere l’autismo, ma di agire per garantire a chi ne è affetto un’esistenza piena e dignitosa.
Bisogna informarsi e sensibilizzare; è importante educare se stessi e gli altri sull’autismo per promuovere una maggiore comprensione e accettazione.
Non per ultima l’inclusione sociale nella vita quotidiana, a scuola, nel lavoro e nelle attività ricreative.
“Ognuno di noi – conclude – può contribuire a creare un ambiente più accogliente e inclusivo per le persone con autismo.
L’autismo non è solo una questione di consapevolezza, ma di diritti: è tempo di agire.
Quindi per il 2 Aprile faremo a meno delle celebrazioni di ipocrisia”.