Augusta potrebbe diventare base per energia pulita, sede di due delle torri del parco eolico galleggiante della costa trapanese. Legambiente chiede alle istituzioni di non perdere questa occasione: “Sollecitiamo l’imprenditoria locale, l’amministrazione comunale e l’Autorità di sistema portuale a rendersi parti attive per presentare ed offrire ai proponenti dei parchi eolici offshore le aree, i servizi e le abilità tecniche di cui Augusta dispone”.
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La società 7 Seas Med ha in progetto la realizzazione di un parco eolico galleggiante da collocare offshore a circa 35 km dalla costa trapanese. Le 25 torri eoliche (più una con la stazione di trasformazione) non verranno fissate sul fondale ma poggeranno su piattaforme galleggianti (floating) tenute ferme in posizione da catenarie, tiranti o adeguati pesi morti. Recentemente Legambiente nazionale e regionale si sono dette favorevoli alla realizzazione del progetto del parco eolico offshore: “Si tratterebbe – spiega l’associazione – del primo parco eolico galleggiante del Mediterraneo, composto da 25 pale da 10 megawatt l’una, per una capacità totale installata di 250 megawatt, a una distanza di circa 35 chilometri da Marsala, e dalle isole di Favignana e Marettimo, in direzione della Tunisia, in un tratto di mare con fondali profondi circa 300 metri. La nuova tecnologia di eolico galleggiante ben si presta nei tratti di mare profondi e permette di allontanare le pale dalla costa e quindi dalla visuale costiera”.
Legambiente Augusta è anch’essa da lungo tempo favorevole ai parchi eolici galleggianti offshore e in più occasioni pubbliche ha espresso il suo apprezzamento verso questa tipologia d’impianti per la produzione di energia pulita e rinnovabile. “Giudichiamo quindi positivamente – dice Enzo Parisi di Legambiente Augusta – l’iniziativa della 7 Seas Med e ci auguriamo che, una volta superate le fasi di Valutazione di Impatto Ambientale, possa essere celermente realizzata. Rileviamo con interesse e segnaliamo che nello studio di impatto ambientale del progetto si dice che la società sta valutando tre possibili luoghi per la costruzione e l’assemblaggio delle 25 torri eoliche e della torre con la stazione offshore di trasformazione”. Due sono ad Augusta, il primo è presso un’area del piazzale del porto commerciale, il secondo presso l’area di metalmeccanica di Punta Cugno – dove già sono state costruite piattaforme petrolifere ed altre simili strutture – ed il terzo al porto di Palermo. Le torri hanno dimensioni ragguardevoli, sono alte oltre 200 metri e le pale del rotore hanno un diametro di circa 190 metri. Quale porto base per la successiva manutenzione del parco si stanno valutando Augusta e Marsala.
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Legambiente auspica che Augusta non perda l’occasione di proporsi quale base e area cantieristica pienamente attrezzata per tali costruzioni. “Una straordinaria opportunità da cogliere- aggiunge Parisi – per rilanciare il settore della metalmeccanica che nella nostra zona, grazie ai suoi tecnici e ai suoi operai specializzati, ha saputo e sa creare strutture complesse e di alto livello. Non meno importante è partecipare e contribuire, come comunità laboriosa, alla realizzazione di sistemi di produzione delle energie rinnovabili per accantonare prima possibile le fonti fossili inquinanti e climalteranti. Inoltre, riuscire ad ottenere le prime commesse di questo genere e dimostrarsi competenti, seri e fattivi costituirà una preziosa carta di presentazione per le altre occasioni che appaiono all’orizzonte: la società Renexia (gruppo Toto) ha in progetto la realizzazione di un ancor più grande parco eolico galleggiante offshore a 60 km dalle coste siciliane. Sono previste ben 190 torri eoliche galleggianti con una capacità complessiva di 2,9 gigawatt in grado di fornire elettricità da fonte rinnovabile a circa 3,4 milioni di famiglie.
Sollecitiamo quindi l’imprenditoria locale, l’Amministrazione comunale e l’Autorità portuale a rendersi parti attive per presentare ed offrire ai proponenti dei parchi eolici offshore le aree, i servizi e le abilità tecniche di cui Augusta dispone. Se davvero vogliamo uscire dalla schiavitù del petrolio, contribuire a fermare inquinamento e cambiamenti climatici e dare tanto lavoro pulito, occorre agire – conclude Enzo Parisi – qui e adesso – per raggiungere l’obiettivo di fare di Augusta la base principale per l’assemblaggio delle piattaforme e per la manutenzione dei parchi eolici galleggianti”.