Nel dicembre del 1870, un evento astronomico di straordinario interesse scientifico catturò l’attenzione di esperti da tutta Europa: l’eclisse solare totale.
Il fenomeno, che avrebbe oscurato il sole per alcuni minuti, divenne oggetto di studi e osservazioni da parte di una Commissione di illustri astronomi, convocata ad Augusta, in Sicilia.
La Commissione, presieduta da Giovanni Santini, direttore dell’osservatorio di Padova, includeva nomi di grande rilievo come Annibale De Gasparis, Giovanni Battista Donati e Giovanni Virginio Schiapparelli, tutti direttori di osservatori di fama internazionale.
L’obiettivo della missione scientifica era osservare con precisione l’eclisse, e per farlo fu inizialmente scelto un sito a Villasmundo, nella proprietà del marchese Antonio San Giuliano.
Tuttavia, a causa della siccità, la località non si rivelò adatta, spingendo il professor Cacciatore a cercare una nuova posizione. La scelta cadde su Augusta, una cittadina che impressionò favorevolmente la Commissione per la sua bellezza e la sua posizione strategica.
Il Castello di Augusta, che domina la città, venne trasformato in un osservatorio temporaneo.
Qui furono allestiti gabinetti fotografici e tende per proteggere gli strumenti, mentre la stazione veniva accolta con grande entusiasmo dal sindaco, barone Francesco Tumiscitz, e dalla cittadinanza. Purtroppo, il 22 dicembre, giorno dell’eclisse, il maltempo si abbatté sulla Sicilia, con forti venti di burrasca e pioggia che ridussero la visibilità dell’evento. Nonostante le difficoltà, l’eclisse si verificò con una durata di un minuto e 51 secondi.
Altri osservatori dislocati nell’entroterra siciliano, lontano dalla costa, ebbero maggiore fortuna con il cielo sereno e riuscirono a documentare la fase finale del fenomeno. Per commemorare l’evento, il professor Donati e Padre Angelo Secchi fecero incidere una meridiana sul prospetto sud del Palazzo di Città di Augusta. L’epigrafe originale recitava: “Di grande eclisse onde abbuiò natura / Volle Donati che io qui ne stessi / Quale un indizio all’età ventura”.
Nel corso degli anni, l’epigrafe fu oggetto di critiche per la sua forma letteraria, e nel 1872 venne sostituita con una versione più formale: “Insigniti astronomi / D’Italia, d’Inghilterra, America / Convenuti in Augusta / A scrutare il grande fenomeno / Dell’eclissi totale del sole / Del XXII dicembre MDCCCLXX”. Con il passare del tempo, anche questa versione si deteriorò, e l’iscrizione che si può leggere oggi è la seguente: “L’anno MDCCCLXX a 22 dicembre / Si spense per totale eclisse / La luce del sole / Insigni uranologi / Qui concorsi / Da varie regioni d’Europa / Per studiare il fenomeno / Vollero che questa meridiana / Disegnata dai Sommi G.B. Donati e P. Angelo Secchi / Ne tramandasse il ricordo ai futuri”.
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