Del Palajonio di via Buozzi ad Augusta, non rimane che un ammasso dei resti delle strutture in legno lamellare che reggevano la copertura in plastica.
Poco dopo le nove di questa mattina, il crollo improvviso dell’intera struttura portante del tensostatico, che era stata messa a nudo durante l’esecuzione dei lavori di completamento e ampliamento, ha completamente distrutto l’impianto sportivo.
Nessuno dei tecnici e degli operai presenti nel cantiere è stato ferito nel crollo.
Non sono chiare le cause che hanno portato al collasso strutturale, che sarebbe avvenuto di schianto, si presume durante la manovra della grossa gru che operava nel cantiere.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Augusta, per un primo rilevamento.
La struttura, l’unica in città capace di ospitare eventi al coperto con qualche migliaio di spettatori, era chiusa da oltre un anno per l’esecuzione dei lavori, programmati già nel 2006, e finanziati con i fondi di un mutuo acceso allora dal Comune con il Credito sportivo.
Il progetto definitivo, per un ammontare complessivo di 1.479.709 euro, è stato approvato nell’aprile del 2020.
L’inizio dei lavori aveva già subito uno slittamento, subito dopo l’aggiudicazione.
Ad aggiudicarsi i lavori, in seguito dell’espletamento della gara da parte dell’Urega, è stata la ditta “Acreide consorzio Stabile società consortile arl.”, con sede in Zola Predoa, nel bolognese) per l’importo di 955.732 euro oltre iva, ma la seconda classificata aveva presentato rilievi sull’assegnazione dell’appalto.
Un ostacolo poi superato.
I lavori erano ripresi da alcune settimane, dopo un ulteriore stop sembra a causa di problemi nello smaltimento dei terreni di scavo, contenenti le ceneri di pirite, il rifiuto industriale contaminato per la presenza di metalli pesanti, con le quali nei primi anni settanta fu colmata buona parte delle ex Saline Regina.
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