Democratici e Progressisti e Attiva Mente, due delle tre liste a sostegno della candidatura Carrubba, hanno scelto l’apparentamento tecnico con il candidato sindaco, Pippo Gulino, il più votato al primo turno, che andrà al ballottaggio col candidato Giuseppe Di Mare. Quest’ultimo anche in caso di vittoria non avrà la maggioranza. Gulino rinuncia così, qualora eletto, al premio di maggioranza ma nella sua coalizione con gli apparentati il centrosinistra è preponderante.
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Mancano 6 giorni al voto del secondo turno, che porterà all’elezione del nuovo sindaco di Augusta tra i candidati Pippo Gulino e Giuseppe Di Mare. Completate, lo scorso sabato, le squadre di governo restava, entro oggi alle 14, siglare ufficialmente eventuali apparentamenti. L’accordo c’è stato ma nessun assessorato dato a liste aggregate sancisce un accordo politico, che palesemente non c’è. Democratici e Progressisti e Attiva Mente, due delle tre liste che al primo turno hanno sostenuto il candidato sindaco, Massimo Carrubba (il terzo più votato), hanno optato per l’apparentamento tecnico con il candidato Pippo Gulino e spiegano le ragioni di tale scelta.
“La lista Democratici e Progressisti nasce a sostegno della candidatura di Massimo Carrubba e del progetto della coalizione per la città di Augusta. Lo abbiamo sostenuto con convinzione e lealtà e confermiamo gli obiettivi fondamentali delle nostre idee e proposte. Ma il risultato del 4 e 5 ottobre – si legge in un comunicato stampa – ha aperto una nuova pagina e scenario e messo tutti di fronte e una nuova sfida. I due candidati che vanno al ballottaggio, pur entrambi nel solco del civismo, hanno indubbiamente, più o meno velatamente, profili politici diversi. In ragioni di questo e per rafforzare la presenza del centrosinistra nel prossimo consiglio comunale con le nostre idee e progetto di cambiamento della città abbiamo, pertanto, scelto come lista Democratici e Progressisti l’apparentamento tecnico con il candidato Gulino. È una scelta sofferta di maturità, che alle nostre opinioni personali antepone la necessità di ricostruire un centrosinistra di governo, a partire proprio dal senato della nostra città, espressione più alta della politica cittadina”.
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La scelta di Attiva Mente che vanta il consigliere comunale più votato in assoluto nella storia, Biagio Tribulato scaturisce dalla seguente riflessione: “Un progetto politico a lunga scadenza prevede vittorie ma anche sconfitte. Il 5 ottobre la corsa della nostra coalizione a sostegno di Massimo Carrubba ha subito una brusca frenata. Lo sconforto inevitabile dei primi giorni ha lasciato spazio a quel desiderio di non arrendersi che ci ha sempre contraddistinto. Il nostro primo incontro è stato, come era già stato annunciato in campagna elettorale, con il candidato Di Mare. La nostra proposta è stata a dir poco ridicolizzata, la volontà di Di Mare era quella di accettare l’aiuto ma sottobanco, un appoggio non palesato che servisse a tenere calmi gli animi dei suoi consiglieri. Un ricatto meschino che abbiamo deciso di non sottoscrivere, non avevamo bisogno di assessorati né di promesse, volevamo solo una rappresentanza al Consiglio comunale più incisiva.
Tramontata miseramente quella che per noi poteva essere una strada coerentemente percorribile abbiamo vagliato delle possibilità diverse come un apparentamento squisitamente tecnico. Agli addetti ai lavori non servirà spiegare la differenza tra apparentamento tecnico e apparentamento politico, ma ai nostri elettori potrebbe sfuggire la differenza motivo per cui aggiungiamo un passaggio propedeutico. Per apparentamento politico si intende un accordo totale delle liste che, in cambio di un appoggio sia in campagna elettorale che al Consiglio Comunale, ricevono cariche istituzionali come gli assessorati. Come abbiamo già detto di questo non avevamo nè abbiamo bisogno. Ben diverso l’apparentamento tecnico invece, è uno strumento consentito dalla legge che porta al raggiungimento del 50% delle preferenze e blocca, al sindaco vincente, il premio di maggioranza passando alla distribuzione dei seggi con il metodo d’Hondt.
Cosa significa in parole povere? Che il sindaco vincente – spiega Attiva Mente – chiunque sarà, non avrà maggioranza in Consiglio comunale, potendo contare su meno della metà dei consiglieri. Quello che per noi è un sacrificio di fatto evita il ripetersi del disastro, a cui abbiamo assistito per 5 anni con la maggioranza bulgara grillina che ha potuto operare, o forse sarebbe meglio dire non operare, indisturbata. Questa non è democrazia, questo non è più tollerabile! Un sacrificio che ci ha già esposto mediaticamente ad un attacchi violenti da parte di chi è consapevole che, senza maggioranza al Consiglio, potrà solo vestire l’abito da sindaco ma senza di fatto poter operare. Un sacrificio per garantire una maggiore incisività in Consiglio. Un sacrificio perché il primo pilastro della nostra campagna è stata la coerenza, una coerenza che non vacilla ma che si piega ad un obiettivo più grande: salvare la nostra città. L’assenza di una maggioranza in Consiglio Comunale ci imporrà come degli interlocutori di cui tener conto. Solo così possiamo dire di non aver perso, anzi possiamo essere orgogliosi di aver, con sacrificio, contribuito a creare qualcosa di più importante”.
I candidati più votati che comunque fosse andata sarebbero stati eletti consiglieri comunali sono stati per Democratici e Progressisti, Giancarlo Triberio e per Attiva Mente, Biagio Tribulato, entrambi consiglieri comunali, che hanno più volte presentato proposte che nella maggior parte dei casi sono state bocciate dalla maggioranza pentastellata. Nei prossimi 5 anni nell’aula consiliare “Giacinto Franco” di Palazzo San Biagio, il dibattito tornerà senz’altro tra la “costruita maggioranza” e l’amministrazione comunale, dibattito che dal 2015 non si verificava. Mai un atto della giunta pentastellata bocciato dalla maggioranza, mai nessuna perplessità espressa dai consiglieri grillini nei confronti dell’operato del sindaco, Di Pietro e dei suoi assessori.