Sono passati oltre dieci mesi dal mattino di quell’11 marzo dell’anno scorso quando, poco dopo le nove un boato scosse la zona di via Buozzi e via Di Vittorio, nella periferia nord di Augusta.
Del Palajonio, l’impianto tensostatico utilizzato per le attività sportive, non rimaneva che un ammasso dei ruderi delle arcate in legno lamellare che reggevano la copertura in materiale plastico.
Al momento del crollo improvviso, sulla struttura erano in corso lavori di consolidamento, che avrebbero dovuto premettere la sostituzione della copertura con una rigida più pesante.
L’intervento era stato programmato già nel 2006, e finanziato con i fondi di un mutuo acceso allora dal Comune con il Credito sportivo.
Il progetto definitivo, per un ammontare complessivo di 1.479.709 euro, era stato approvato nell’aprile del 2020.
I lavori erano stati affidati, per l’importo di 955.732 euro oltre iva, alla ditta “Acreide consorzio Stabile società consortile a rl.”, con sede a Zola Predoa, un comune del bolognese, ma l’avvio del cantiere aveva subito uno slittamento, a causa di un contenzioso con la ditta seconda classificata che aveva presentato, subito dopo l’aggiudicazione, rilievi sull’assegnazione dell’appalto.
La ditta esecutrice è l’azienda Drago srl di Acireale, consorziata con l’aggiudicatario.
La struttura, l’unica in città capace di ospitare eventi al coperto con qualche migliaio di spettatori, era chiusa da oltre un anno.
I lavori erano ripresi da poche settimane, dopo un ulteriore interruzione a causa di problemi nello smaltimento dei terreni di scavo, contenenti ceneri di pirite, il rifiuto industriale contaminato per la presenza di metalli pesanti, con le quali nei primi anni settanta fu colmata buona parte delle ex Saline Regina.
Dopo il crollo, la Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’indagine con l’ipotesi di reato di crollo colposo, affidata al sostituto procuratore Marco Dragonelli, che dovrà accertare le cause del crollo e le eventuali responsabilità.
Per consentire gli accertamenti del caso, l’area era stata sottoposta a sequestro penale, per essere dissequestrata a luglio del 2024.
I due ingegneri incaricati dal magistrato che conduce le indagini della redazione di una perizia tecnica, hanno completato il loro lavoro e consegnato i risultati lo scorso novembre.
Toccherà ora al sostituto procuratore Dragonelli accertare l’esatta dinamica di quanto accaduto e decidere se formulare al Gip la richiesta di proscioglimento o di rinvio a giudizio delle persone iscritte nel registro degli indagati, tra i quali non figurano dipendenti del Comune di Augusta.
È presumibile che la decisione arrivi tra qualche mese, comunque prima dell’estate.
Ma al di là degli sviluppi dell’indagine della Procura, e dell’eventuale processo penale, l’area del cantiere è ormai da mesi nella disponibilità del comune di Augusta e della ditta esecutrice dei lavori.
Tutto risolto quindi e si può andare avanti?
Non proprio, in attesa di capire l’esatta dinamica e le responsabilità di quanto avvenuto, c’è da determinare i costi aggiuntivi per il completamento dell’opera, che dovrà ora essere ricostruita quasi completamente.
Dopo le dimissioni del direttore dei lavori, è stato nominato un nuovo professionista che sta già lavorando alla redazione degli atti necessari per la ripresa dei lavori e il completamento dell’opera.
Il costo aggiuntivo per la ricostruzione, rispetto a quello preventivato, dovrebbe essere intorno ai 60 mila euro, ai quali si dovranno aggiungere quelli per il ripristino del cantiere, con la rimozione e lo smaltimento delle strutture crollate.
Sembra che l’accordo tra l’amministrazione comunale e la ditta esecutrice non sia lontano e che i lavori potrebbero riprendere già tra qualche mese.
In ogni caso, si allungano i tempi perché la città possa riappropriarsi della struttura che, dal 1993 al 2012, è stata il teatro delle imprese sportive dell’Augusta Calcio a 5 nella massima serie nazionale, un’avventura che portò la squadra del presidente Giovanni Santanello a sfiorare lo scudetto per almeno due volte, rendendo il Palajonio famoso nell’ambiente sportivo nazionale dove era conosciuto come ‘la cattedrale del calcio a 5’.
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