Celebrata anche ad Augusta la “Giornata della memoria” nel ricordo della tragedia della Shoah. L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica istruzione. Una conferenza a palazzo di città ha visto relazionare la docente Pina Romeo Spina sulla figura del sacerdote concittadino don Paolo Liggeri che ha vissuto la deportazione.
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Il Covid non ha fermeato il ricordo di Augusta della tragedia della Shoah. La “Giornata della Memoria” è stata celebrata ugualmente, attraverso i canali social, con una conferenza, trasmessa in diretta streaming da Webmarte.tv, dal salone di rappresentanza del palazzo comunale. Tema della riflessione è stata la figura del sacerdote concittadino don Paolo Liggeri che ha vissuto la deportazione nei lager di Dachau e Mathausen. La sua esperienza è raccolta nel diario dal titolo Triangolo rosso. Dalle carceri di San Vittore ai campi di concentramento e di eliminazione di Fossoli, Bolzano, Mauthausen, Gusen, Dachau. Marzo 1944 – maggio 1945, pubblicato in diverse edizioni. Don Liggeri, nato ad Augusta il 12 agosto 1911, sacerdote della Compagnia di San Paolo, è morto a Milano il 3 settembre 1996. “La figura di don Liggeri da qualche tempo è oggetto di attenzione da parte della comunità locale. Fratello dell’altrettanto celebre don Carmelo, maestro di canto e compositore, che fu per quasi mezzo secolo rettore della chiesa del Carmine, don Liggeri è uno dei concittadini che hanno dato lustro alla nostra Augusta, fu lui ad istituire il primo consultorio prematrimoniale e matrimoniale in Italia. A Milano fondò l’Istituto “La Casa” per dare riparo ai tanti senza tetto, garantendo un pasto e aiutando anche a trovare un posto di lavoro” ha detto l’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino che ha portato i saluti del sindaco Giuseppe Di Mare.
L’assessore alla Pubblica istruzione Ombretta Tringali ha sottolineato l’importanza che si parli di questi avvenimenti nelle scuole. “E’ fondamentale – ha sottolineato – che i nostri alunni conoscono l’orrore dell’Olocausto per imparare ad opporsi a qualsiasi forma di discriminazione sociale”. Relatrice Pina Romeo Spina, docente in pensione che, dal salone di rappresentanza del Municipio, ha avuto la possibilità di rivolgersi alla cittadinanza e agli alunni degli istituti di Augusta, grazie alla diretta streaming. “La storia di don Liggeri – ha sottolineato – è emblematica di quel tragico periodo e come pochi fortunati è sopravvissuto ai campi di sterminio. Non era sfuggito il suo impegno in favore dei perseguitati, questa era la colpa per cui don Liggeri fu giudicato meritevole del carcere”. Pina Romeo Spina ha proposto la figura e la testimonianza di don Liggeri, che con il suo diario, pubblicato con il titolo Triangolo Rosso, ha raccontato le privazioni, le sofferenze, le atrocità in quei luoghi di morte e disperazione. “La memoria vale come vaccino dell’indifferenza” ha concluso la relatrice citando le parole di Liliana Segre, attivista e politica italiana, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana.
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Il programma promosso dall’Amministrazione comunale è stato rivolto in particolare alla sensibilizzazione degli studenti ai valori della libertà, del rispetto, della dignità umana e delle diversità. Ricordiamo che a don Liggeri è stato intitolato l’auditorium di palazzo San Biagio e una strada nel popoloso quartiere Monte Tauro. Come ha sottolineato l’assessore Carrabino il liceo “Megara”, diretto dal dirigente scolastico Renato Santoro, gli ha dedicato “L’albero della memoria”, piantato nello spazio verde della scuola, a ricordo dell’uomo impegnato contro il male dell’oppressione e dell’indifferenza. “Altrettanto lodevole – ha aggiunto Carrabino – l’iniziativa di Maria Giovanna Sergi, dirigente del II Istituto Comprensivo “Orso Mario Corbino” di suggerire ai docenti “di far conoscere ai propri alunni la figura di don Paolo Liggeri, che ha vissuto la deportazione nei lager di Dachau e Mathausen. La sua esperienza di deportato”.
La celebrazione è stata anche l’occasione per ravvivare il ricordo di due ebrei deportati che all’epoca dei fatti risiedevano in Augusta. In un documento datato 6 ottobre 1941 a firma del questore, dove sono elencati gli ebrei residenti nella provincia di Siracusa, si fa riferimento a un tale “Ferro Armando di Ferruccio e fu Carrubba Ada nato a Nizza il 7 giugno 1911 cameriere presso il “caffè” di Sciacca Domenico dove risiedeva in via Epicarmo 37 dal maggio 1940, proveniente da La Spezia. Coniugato con Gianino Concetta di Augusta, ariana cattolica”. Il documento cita inoltre “Manno Pietra di Raffaele e di Servi Corinna, nata a Livorno il 18 Giugno 1899 casalinga coniugata con Romania Giuseppe, ariano cattolico, agente fari presso il faro Santa Croce della Regia Marina in località Monte Sant’Elena. Residente ad Augusta dal Gennaio 1941, proveniente da Alghero (Sardegna)”. Si tratta di una preziosa testimonianza, frutto di una indagine archivistica – conclude l’assessore Carrabino – che è ha permesso di inserire Augusta nell’ambito di una più ampia ricerca relativa alla deportazione avvenuta nel nostro territorio”.