Una discarica per rifiuti pericolosi del gruppo Gespi ad Augusta, in contrada Marcellino, a ridosso degli stabilimenti petrolchimici di Sasol e Sonatrach.
Con una dettagliata serie di osservazioni presentata alla Regione, Natura Sicula si schiera al fianco di Legambiente e dei comitati ambientalisti locali contro quello che definisce: “l’ennesimo progetto insostenibile e dannoso per un territorio già saturo sotto il profilo ambientale e per i molteplici rischi sanitari e d’incidente rilevante”.
“Frattanto – sottolinea il presidente dell’associazione Fabio Morreale – a dispetto della gravità della vicenda, l’Amministrazione comunale preferisce tacere e omette, per la seconda volta consecutiva, di pubblicare l’avviso di consultazione rivolto ai propri concittadini”.
Il progetto della Log Service srl, sotto il profilo urbanistico, sarebbe manifestamente incompatibile, secondo Natura Sicula, con la destinazione d’uso dell’agglomerato industriale “F” (“aree per grandi industrie”) del Prasis nel quale esso ricade. Inoltre, l’area della discarica dista meno di 3 km dalle abitazioni sparse di contrada Costa Pisone, in territorio di Augusta, e si trova a 1,8 km dal Sic-Zsc-Zps delle Saline del Mulinello.
L’associazione ritiene, pertanto, necessaria una specifica valutazione degli impatti della discarica sui centri abitati, così come occorre svolgere una valutazione di incidenza ambientale (Vinca) che tenga conto degli impatti cumulativi delle istallazioni industriali e degli impianti per il trattamento dei rifiuti già esistenti o in programma.
La discarica, progettata per ricevere circa 20 mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali pericolosi prodotti dall’inceneritore Gespi: “costituisce – continua Morreale – un oggettivo aggravamento del carico ambientale e del livello di rischio incidentale del Sin per le bonifiche di Priolo.
Non mancano dunque i motivi – aggiunge Natura Sicula – di una ferrea opposizione politica e amministrativa al progetto della Log Service/Gespi.
Eppure, a distanza di due anni dall’avvio del procedimento di autorizzazione unica regionale (Paur), non è dato conoscere la posizione ufficiale del sindaco Giuseppe Di Mare e della sua Giunta.
Del pari, nessun riscontro è ad oggi pervenuto alla richiesta di Consiglio comunale ad hoc avanzata dalle associazioni ambientaliste.
E come se non bastasse, il Comune omette pure di pubblicare all’albo pretorio gli avvisi di consultazione dei cittadini, in violazione a quanto prescritto dal codice dell’ambiente, limitando di fatto la possibilità per i portatori di interesse di venire a conoscenza del progetto e di esercitare il proprio diritto a presentare osservazioni”.
Natura Sicula conclude stigmatizzando “un silenzio istituzionale imbarazzante sulle più importanti vicende ambientali e sanitarie che interessano la collettività”.