Sospeso il permesso di costruire alla Buzzi Unicem. Lo ha disposto il sindaco, Giuseppe Di Mare, come aveva annunciato di fare durante la nomina della Giunta. Soddisfazione esprime Legambiente che nei giorni scorsi aveva sollevato il problema.
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‘Il 27 ottobre, con propria determina, il responsabile del V Settore Pianificazione urbanistica ha stabilito, in autotutela, la sospensione del permesso di costruire rilasciato il 20 ottobre alla Buzzi Unicem per la realizzazione dell’impianto di ricevimento e dosaggio combustibile solido secondario (Css) nel forno di cottura clinker. Di ciò prende atto Legambiente che, la scorsa settimana, ha sollevato il problema dopo aver appreso del rilascio dell’autorizzazione chiedendo al neo sindaco, Giuseppe Di Mare, al presidente della Regione, Nello Musumeci e al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa di porre in atto ogni legittima misura utile per bocciare questo progetto, per impedire che si brucino i rifiuti in cementeria e per mettere finalmente al bando il petcoke. Il sindaco Di Mare ha risposto prontamente.
In particolare, come evidenzia Enzo Parisi, rappresentante di Legambiente Augusta si determina di: sospendere, per un periodo di 45 giorni, decorrenti dalla notifica del presente provvedimento, gli effetti del permesso di costruire rilasciato al responsabile dello stabilimento denominato Buzzi Unicem s.p.a. con sede legale in Augusta, contrada Megara Giannalena, avente quale oggetto la realizzazione dell’impianto di ricevimento e dosaggio del combustibile solido secondario (Css) nel forno di cottura clinker dello stabilimento; procedere al riesame del permesso di costruire. “La decisione è stata assunta – commenta Parisi – poiché è tuttora pendente il ricorso straordinario della stessa amministrazione comunale, al presidente della Regione per l’annullamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), rilasciata nel 2017, che consentirebbe di utilizzare come combustibili il carbone, il petcoke, l’olio combustibile Btz, il Gpl, il Css-rifiuto e, qualora disponibile, il css-combustibile. Esprimiamo gratitudine nei confronti del sindaco Di Mare per aver prontamente sollecitato gli uffici ad approfondire lo stato della pratica e ad accertare quanto Legambiente aveva segnalato e ci auguriamo che, al di là di ciò che emergerà dal riesame, la nuova amministrazione si impegnerà convintamente per la messa al bando del petcoke e degli altri combustibili inquinanti.
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“La sospensione è stata una mia scelta personale – dichiara il sindaco Di Mare – perché è giusto leggere tutte le carte e informarsi. Un atto, quello sospeso, che era stato emesso a cavallo delle elezioni in un momento in cui non c’era un sindaco ufficialmente perché il 20 ottobre, seppur i risultati elettorali fossero chiari, ancora non c’era stata la proclamazione. Utilizzeremo i prossimi 40 giorni per studiare le carte: ho già convocato le associazioni ambientaliste, avrò un’interlocuzione anche con l’azienda perché le cose che si devono fare si fanno, quelle che non si devono fare non si fanno”. Legambiente nello stigmatizzare il rilascio del permesso nei giorni scorsi ha ribadito che il petcoke o carbone da petrolio è un pessimo scarto, ciò che resta sul fondo del barile dopo aver raffinato ed estratto tutto il possibile, nel quale si concentra un’alta percentuale di zolfo e di metalli pesanti. Esso, assieme al carbone, è uno dei combustibili fossili più inquinanti e tra i maggiori corresponsabili dei cambiamenti climatici.
“L’amministrazione Di Pietro – ricorda Parisi – a seguito delle proteste di Legambiente e delle altre associazioni ambientaliste che chiedevano un’apposita seduta aperta del Consiglio comunale sull’argomento, presentò nell’aprile del 2018 ricorso straordinario al presidente della Regione. Ricorso per l’annullamento dell’Aia, soprattutto in ragione del fatto che venivano considerate modifiche non sostanziali quelle che invece apparivano modifiche tanto rilevanti da dover comportare l’espletamento ex novo della procedura. Non sappiamo a che punto sia il ricorso in questione, se esso è stato definito o è ancora pendente in attesa della decisione dei giudici amministrativi”.