Enrico Rolle commissario straordinario per la progettazione, l’affidamento e la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione in un’audizione alla Camera ha fatto sapere che è al 2023, la realizzazione del depuratore di Augusta in cui non confluiranno, almeno in una prima fase, i reflui di Agnone Bagni. Indignato da tale notizia il consigliere di #perAugusta, Giuseppe Di Mare accusa l’amministrazione pentastellata di immobilismo.
[/]
“Non poteva iniziare in maniera più spinosa il 2020, con l’ennesimo annuncio del ritardo di un’opera fondamentale che Augusta attende da anni”. Lo dice Giuseppe Di Mare, consigliere comunale di #perAugusta parlando del depuratore, sottolineando di aver appreso con stupore e insoddisfazione le parole del commissario in cui annuncia che la realizzazione slitta dal 2022 al 2023. Non possiamo non accogliere queste notizie con grande preoccupazione; a pagare – dichiara il consigliere di opposizione – le conseguenze di questi ritardi sarà la nostra città ancora una volta.
Ci spiace inoltre apprendere questa notizia solo tramite audizione nazionale e senza che il commissario Rolle e chi ha ruoli politici primari nella nostra Augusta, sindaco e senatore innanzi tutto, abbiano condiviso con la città questi ritardi ed ancor di più le motivazioni. Il commissariamento unico nazionale dura dal giugno 2017, eppure in questi due anni l’unica cosa che è cambiata è il rinvio delle date annunciato in Parlamento. Durante il consiglio comunale del 29 gennaio 2019 alla città venne indicato un cronoprogramma con inizio lavori a luglio 2020 e fine a giugno 2022. Che fine ha fatto questo cronoprogramma? Al ritardo si aggiunge inoltre la consapevolezza che una parte della cittadinanza rimarrà scoperta: addirittura per Agnone Bagni si parla di una esclusione totale mentre per alcune zone del Monte si dice che non saranno allacciate, e chissà quando, in entrambi i casi, questo avverrà.
[/]
Ritengo che tutte le difficoltà che vengono citate per giustificare il mancato rispetto dei tempi annunciati debbano essere risolte da chi di dovere. Invece la questione cade ancora una volta nel silenzio. In che modo l’amministrazione di Augusta sta seguendo la vicenda in maniera fattiva, operando le giuste pressioni tra l’altro ad un governo nazionale “amico”? In che modo lo sta facendo il Senatore della Repubblica? Purtroppo il silenzio, l’immobilità, il non riuscire ad avere un peso istituzionale e politico non è una novità. Già nel giugno del 2015 quando il primo commissario in carica, il commissario Vania Contraffatto, fu accolto in “pompa magna” da sindaco e senatore silenti dinanzi alle mancanze e alle affermazioni fuori luogo fatte. In oltre 4 anni nulla si è mosso e apriamo un nuovo anno discutendo di un ennesimo rinvio a danno della città. Fino a quando tutto questo cadrà nel silenzio?