“E’ prematuro decidere oggi sul da farsi per dare alla città un nuovo impianto sportivo, ma stiamo studiando le possibili soluzioni”.
In sostanza questo è ciò che il sindaco Giuseppe Di Mare ha ribadito in Aula parlando del Palajonio che l’11 marzo scorso è crollato.
I lavori consiliari dello scorso giovedì hanno portato all’ordine del giorno un’interrogazione, presentata appena 10 giorni prima (il giorno in cui è avvenuta la sfiorata tragedia) dai consiglieri di opposizione Giancarlo Triberio del Pd, Roberta Suppo e Uccio Blanco del M5S, Milena Contento di Nuovo Patto per Augusta e Ciccio La Ferla, indipendente.
Un’interrogazione urgente a risposta scritta e orale in Consiglio comunale riguardo al cedimento delle arcate in legno lamellare avvenuto nel corso dei lavori di completamento e ampliamento dell’impianto sportivo.
Il sindaco e gli assessori si interrogano affinché vogliano riferire su: “le cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato il crollo, se vi siano adempimenti contrattuali tali da prevedere eventuali sanzioni e/o recessioni del contratto d’appalto, se tale vicenda comporterà un aumento dei costi per la realizzazione dell’opera, l’eventuale nuovo programma dei lavori e di conseguenza la nuova data prevista la fine degli interventi”.
“L’11 marzo scorso la tragedia per la nostra città.
Quando nel pomeriggio ho visto questa interrogazione mi è scappato un sorriso” ha detto il sindaco Di Mare sottolineando il fatto che:”l’11 mattina la struttura crolla e noi nel pomeriggio avremmo dovuto conoscerne le cause, quali sono gli adempimenti contrattuali.
Mi sembra prematuro e ancor di più oggi alla luce di un luogo che è sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.
C’è un’indagine in corso, abbiamo grande rispetto della magistratura quindi poco si può dire sulla vicenda.
Aspettiamo l’esito da parte degli organi preposti che faranno chiarezza e subito dopo trarremo le nostre considerazioni.
Sarebbe irrispettoso nei confronti della Procura oggi fare qualunque riflessione.
Solo una ne posso fare: “è nostra intenzione rialzare quella struttura il prima possibile e cominciare a lavorare a tal fine il giorno dopo in cui il cantiere sarà dissequestrato metterci subito a lavoro.
Stiamo sin da ora vagliando la situazione per capire come agire per ridare ad Augusta il suo impianto sportivo, ma è prematura qualunque considerazione perché sarà condizionata dall’esito delle indagini in corso”.
“Quel giorno – ribatte Triberio – è stato tragico e fortunatamente senza feriti.
Ritengo che sia normale che, un fatto grave accaduto nella nostra città faccia porre delle domande.
Questa interrogazione non solo era un atto voluto, ma è nata anche dalle parole del primo cittadino che a caldo lo stesso giorno ha pronunciato due frasi che credo siano gravi dette da un’istituzione: “è una cosa che può succedere”.
No replica il consigliere del Pd – è stato un episodio che non poteva e non doveva avvenire e poi ha detto “Stiamo studiando” e allora risponda all’interrogazione.
Siamo insoddisfatti dalla risposta” conclude.