Perché le famiglie devono sobbarcarsi dei costi suppletivi per dare degna sepoltura ai loro cari defunti nel cimitero comunale e perché non sono liberi di scegliere l’impresa di onoranze funebri? A chiederselo amareggiato che per il “regolamento” che vige nel Comune di Augusta è Salvatore Genovese titolare di un’impresa di onoranze funebri di Villasmundo. “Questo tipo di “appalto” non ha riscontro in nessun altro Comune in Sicilia” sostiene.
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Il problema che solleva Salvatore Genovese, titolare di un’impresa di onoranze funebri di Villasmundo, riguarda il fatto che nel cimitero di Augusta secondo le disposizioni adottate negli ultimi anni sono gli operai delle imprese a provvedere al seppellimento, inumazione, tumulazione, estumulazione, esumazione e traslazione delle salme. Per farlo occorre ottenere l’autorizzazione presentando apposita documentazione. Le autorizzazioni hanno una durata annuale e per ottenerle le imprese devono affrontare una serie di spese. Le agenzie funebri di Augusta lo hanno fatto, ma per il titolare dell’impresa di Villasmundo non è conveniente da un punto di vista economico considerato il fatto che il lavoro che egli svolge nel Comune di Augusta è esiguo rispetto a quello effettuato dai colleghi. Nelle scorse settimane la sua disavventura che Salvatore Genovese ci racconta.
“Dopo aver portato la salma della defunta Elena Gulino nel cimitero di Augusta, dove la signora scomparsa era residente mi accingevo a presenziare alla tumulazione per poi personalmente effettuare la muratura nella tomba di famiglia. Mi sorprendevo– dice il titolare dell’impresa di onoranze funebri di Villasmundo – quando i responsabili del cimitero mi hanno chiesto di conoscere i nomi degli operai che avrebbero dovuto effettuare la sepoltura. Sorpreso perché pensavo che a farlo sarebbero stati gli operai del Comune. Sono stati informato dunque dell’avviso del 10 agosto del 2016 in seguito alla pubblicazione del quale il Comune non effettua più tale mansione.
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Allora mio malgrado comunico il mio nome e quello del collega Concetto Cacciaguerra e di un amico titolare di azienda edile con i requisiti di legge che è anche fratello di un congiunto della defunta. Così ci avviamo con il feretro verso la tomba. Giunti sul posto ci apprestiamo a tumulare la salma in presenza com’è consuetudine dei familiari e del personale del Comune osservante. A questo punto la dipendente mi impedisce perentoriamente di proseguire le operazioni chiedendomi di riportare la salma in camera mortuaria. Apprendo dunque dalla direzione che solo le ditte autorizzate possono seppellire i defunti e che la presenza di Concetto Cacciaguerra (che è titolare di un’impresa augustana autorizzata) non era sufficiente in quanto era necessaria anche quella di almeno altri due operai.
Con molta contrarietà e sgomento ho comunicato ai familiari della defunta il rinvio al giorno dopo della tumulazione cercando di spiegarne le ragioni. Rientrato a casa ho consultato l’avviso accorgendomi che lo stesso è un insieme di obblighi che violano palesemente le più elementari regole del commercio, ma tende a vessare i cittadini di oneri che non devono, obbligandoli di fatto a rivolgersi a ditte che garantiscono lo svolgimento del funerale e successivamente la tumulazione”. Il titolare dell’impresa di onoranze funebri di Villamsundo parla di: “palese violazione del regolamento nazionale che fa divieto di ogni forma di coercizione del dolente di scegliersi la ditta che più gli ispira fiducia (art 77).
Nella sostanza in questo avviso i cittadini, oltre a doversi rivolgersi alle sole ditte autorizzate, devono sostenere oneri suppletivi, dati dai maggiori costi sostenuti dalle imprese di onoranze funebri per regolarizzare le posizioni degli operai. Costi che, ricadono naturalmente tra gli oneri che i cittadini devono sostenere per il funerale; altro che cittadini vessati. In buona sostanza in Comune non effettua le tumulazioni ma le affida alle ditte di onoranze funebri riversando sui familiari dei defunti gli oneri. Aggravati dal fatto che le ditte devono produrre una documentazione come se si fossero aggiudicate un appalto con il Comune, ma in pratica il rapporto è riservato tra le imprese di onoranze funebri e i congiunti delle persone decedute che pagano. Questo tipo di “appalto” non ha riscontro in nessun altro Comune in Sicilia.