Il comitato Stop Veleni Augusta Priolo Melilli Siracusa ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione di un deposito di stoccaggio di Gnl nel porto megarese. “Sebbene preservi un intento innovativo nel trattare un fossile meno inquinante – sostiene – sarebbe tuttavia un’operazione certamente incauta, non rispettosa del principio di precauzione, né giustificabile in un contesto a così elevata densità industriale”.
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Sono diverse le osservazioni del Comitato Stop Veleni avverso la realizzazione di un deposito di Gnl (gas naturale liquefatto) a Punta Cugno. “Nella zona Industriale che ci interessa sono attivi impianti in lavorazione a ciclo continuo prossimi se non attigui a tessuti urbani densamente popolati. Questa circostanza, da sola, rende più che indispensabile un’attenta analisi dei rischi ambientali e sanitari, non ultimo di incidente ad “effetto domino”, imprescindibile in una così fitta concentrazione impiantistica, già ricadente in zona Aerca e riconosciuta area Sin. Assai frequenti sono purtroppo gli incidenti rilevati, non ultimo quello che ha turbato la popolazione del Sin avvenuto in il 3 febbraio scorso, davanti la Maxcom, seguito a breve giro, il 12 febbraio, dallo “spettacolare fuori servizio”, pare in Versalis Eni, perfettamente visibile da tutti comuni che insistono nel perimetro industriale. Episodi come questi, e i tantissimi altri che li hanno preceduti anche in un passato recentissimo, mettono in risalto tutta la precarietà e la inadeguatezza del cosiddetto Piano di emergenza esterno oltre la ovvia situazione emergenziale cui sono costretti a vivere gli abitanti negli insediamenti urbani prospicienti la zona industriale abituati, come se non bastasse, ad essere ignorati e non ricevere notizia appropriata alcuna sugli accadimenti, sulla condotta da tenere e sui rischi derivanti. Rassicurazioni sterili purtroppo, come da copione, si ripetono, ad ogni squillo di allerta in zona industriale, né adeguati appaiono alle caratteristiche dell’area, ad elevato rischio sismico, i piani regolatori comunali, le opportune verifiche strutturali e tutto il piano di messa in sicurezza”.
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Per Stop Veleni gravi si assumono le conseguenze per la popolazione in caso di rilasci tossici in seguito ad incidenti o fuori servizio come quelli troppo spesso verificatisi, di tal che questo stoccaggio di Gnl. “Sebbene preservi un intento innovativo nel trattare un fossile meno inquinante, sarebbe tuttavia un’operazione certamente incauta, non rispettosa del principio di precauzione, né giustificabile in un contesto a così elevata densità industriale. L’area sulla quale si dovrebbe realizzare lo stoccaggio di Gnl è primariamente un’area vocata alle bonifiche ed al ripristino ex ante, ove possibile, delle condizioni ambientali, poco importa che l’interesse economico di pochi la faccia assurgere, viceversa, a zona di grande interesse patrimoniale-speculativo. Dalle ultime e recentissime sentenze emerge come il diritto alla salute sia preminente sul legittimo diritto al profitto, né può pensarsi che in nome di quest’ultimo venga autorizzato l’ennesimo saccheggio in un territorio già martoriato al massimo. Nessuna autorizzazione concedono gli abitanti, in grande massa ascoltati, a questo progetto che anzi contrastano con ogni strumento previsto dalla legge nazionale e comunitaria e avverso il quale hanno nel 2019 depositato un esposto a firma multipla alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa. Ricorso che il comitato Stop Veleni ha presentato insieme con Decontaminazione Sicilia Comitato Bagali Sabbuci Baratti e Natura Sicula