Celebrato il 25 aprile in piazza Castello stamattina con una breve cerimonia.
Al monumento dei Caduti il sindaco Giuseppe Di Mare insieme agli assessori Giuseppe Carrabino e Biagio Tribulato ha deposto una corona d’alloro.
“Io penso che oggi più che mai – ha dichiarato il primo cittadino – dobbiamo far si che questo giorno possa far capire alle nostre menti il valore della libertà.
Oggi perché è messa in forte pericolo nel mondo la pace. Siamo sull’orlo di una guerra che può coinvolgere tutta l’Europa.
In realtà nel nostro continente la guerra già c’è e si può estendere anche a più parti del nostro mondo, quindi dobbiamo sottolineare l’importanza della pace, dell’unità dei popoli a prescindere dalla propria provenienza e dalla propria storia.
Penso al popolo palestinese per esempio, che questi giorni possano illuminare la mente sia di chi ha responsabilità sia di chi responsabilità non ne ha perché certi valori che oggi noi celebriamo nel nostro Paese in questa memoria che è di tutto il Paese possano essere interpretati da tutti per fare in modo che i conflitti in Ucraina e in Palestina che sono quelli più visibili, ma di guerre ce ne sono tantissime in Africa e in altre parti del Mondo possano cessare e la parola e i ragionamenti possano essere luce per scelte di chi prende le decisioni”.
Presente una nutrita rappresentanza della Cgil.
L’Amministrazione comunale ha poi lasciato il luogo della cerimonia.
Sono in seguito intervenuti: Pier Antonio Mantinei, rappresentante dell’Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia), Enza D’Antoni, presidente della locale sezione dell’Auser e Luca Vita, segretario del Pd Augusta.
“Quando si dice che di fronte ai morti l’onore va a tutti è vero, ma c’è chi è deceduto, purtroppo, scegliendo la parte sbagliata e chi ha invece scelto la parte della democrazia e della libertà. Nel prosieguo – ha sottolineato Mantinei – noi abbiamo commesso anche degli errori, che sono quelli di non aver trasmesso, con la dovuta carica di valori della libertà, per far capire loro cosa vuol dire vivere sotto un regime. Un ventenne di oggi, che è nato con la libertà, non lo potrà comprendere se noi non lo trasmettiamo nelle dovute maniere,
Non si devono alimentare gli odi che, purtroppo, stanno montando nel nostro Paese in questi ultimi tempi ma – aggiunge – cercare invece di indirizzare le nuove forze su una strada vera di coscienza democratica e libertaria nel pieno senso della parola”.
“Oggi è la ricorrenza della libertà che non deve avere colore politico – ha detto Enza D’Antoni – l’importante che si dichiari sulla Costituzione perché con la liberazione dal fascismo abbiamo approvato la nostra Costituzione.
Quest’anno, inoltre, ricorre l’omicidio di Matteotti ucciso perché rappresentava i valori della libertà ed era contro il fascismo”
“Il 25 aprile – ha sottolineato Luca Vita – è la festa che ricorda a tutti che la libertà e la democrazia non siano frutto di un dono divino, né un regalo di qualcuno, ma sono state conquistate, più di una volta nella storia, l’ultima in questa data col sangue e il sacrificio e il 25 aprile dovrebbe ricordare a tutti l’importanza di vigilare affinché la libertà e la democrazia non vengano messe in pericolo.
Quello che dovremo trasmettere alle nuove generazioni non è tanto una questione di fatti accaduti che ormai sono superati, ma la storia tende a ripetersi, quindi se si fanno gli stessi errori si arriverà poi alle conseguenze”.