Carrubba in piazza Duomo nel suo secondo comizio affiancato dai 4 assessori designati ha parlato del suo programma, ma prima di farlo ha commentato: “le bugie del comizio della sindaca Di Pietro”. L’intervento del candidato sindaco è stato preceduto da quelli dei consiglieri comunali, Biagio Tribulato e Giancarlo Triberio che Carrubba ha scelto come componenti della sua squadra di governo.
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Massimo Carrubba, candidato sindaco alle amministrative del 4 e 5 ottobre con le liste Attiva Mente, Augusta Coraggiosa e Democratici e Progressisti nel suo secondo comizio in piazza ha parlato dei punti salienti del suo articolato e corposo programma, senza riuscire a fare a meno, come era prevedibile accadesse, di commentare quanto è stato detto nel comizio della sindaca uscente, Cettina Di Pietro. Comizio che l’ex sindaco ha definito: “velenoso, populista e scorretto istituzionalmente e menzognero. Si è poi detto certo dell’alleanza tra il M5S e il candidato Pippo Gulino. “Ciò che per mesi ho sospettato è diventato certezza in un lampo – ha dichiarato Carrubba -credo che l’alleanza 5 stelle Gulino sia ormai chiarissima. Se prima lo lasciavano intuire i like sui social di alcuni fondamentalisti grillini, dopo il processo sommario fattomi in piazza Duomo durante il comizio della sindaca pentastellata non vi è più alcun ragionevole dubbio: sono d’accordo.
La regia della campagna elettorale di Gulino e del M5S è unica, menti raffinatissime l’hanno ideata e concordata, pianificata da tempo, strumentalizzando e pilotando la manovalanza grillina. La loro è una campagna elettorale di accerchiamento alla mia candidatura, si muovono separatamente per colpire uniti. Per entrambi gli schieramenti l’avversario da eliminare e da abbattere sono io. Non si spiega altrimenti l’azione di denigrazione di diffamazione messa in campo ed intensificata in questi giorni nei miei confronti. Mai una parola contro Gulino da parte dei pentastellati. L’apice di questo progetto è stato raggiunto nel comizio della Di Pietro in piazza Duomo venerdì. Non avendo argomenti per giustificare il loro fallimento amministrativo e, dunque, nostalgici del 2015 hanno rispolverato vecchi argomenti: la mafia, i debiti, il malaffare, la Corte dei Conti, parlano di prescrizione, adombrano dubbi sulla mia assoluzione, mettono persino in scena in maniera suggestiva una rappresentazione surreale di un processo sommario contro di me. Ovviamente come sono abituati a fare senza contraddittorio e venerdì il cast era di alto livello con il presidente nazionale della commissione antimafia, Nicola Morra. Deve fare riflettere la viltà di chi lo ha ispirato.
Ciò che volevano dire la sindaca e il senatore Pisani siccome e documentalmente falso, errato, con palesi omissioni e non avendo gli attributi per dirlo loro si sono rifugiati dietro la carica istituzionale rappresentata da Morra. Ciò che volevano dire loro, lo hanno fatto dichiarare al presidente della commissione nazionale antimafia che si è prestato, che ha svenduto il prestigio e l’autorevolezza di una carica istituzionale agli interessi di bottega di un partito. Sono anche davvero sconcertanti gli strafalcioni che Morra ha preso durante la sua requisitoria, errori di diritto che neanche uno di primo anno di giurisprudenza commette: improprietà di linguaggio, imbarazzante che un presidente dell’antimafia non si può permettere. Morra confonde il Tar con il Cga, confonde la competenza del Tribunale amministrativo, usa disinvoltamente il termine proscioglimento come sinonimo di assoluzione, parla di prescrizione ma non sa che di prescrizione io non ho mai beneficato. Morra parla del malaffare al Comune senza mai citare un esempio. Porta un esempio invece calzante; sì è vero la Di Pietro ha chiuso i rubinetti ma non quelli del malaffare ma quelli di Augusta isola che da un anno registra carenza d’acqua.
Tornando alla presunta alleanza tra Di Pietro e Gulino, sottolinea che entrambi non hanno mai proferito alcuna parola di commento sul Sistema Siracusa e sulle operazioni di polizia che lo hanno interessato e che né l’uno né l’altro hanno pronunciato alcuna frase sull’assoluzione dello stesso Carrubba: “nemmeno una telefonata ipocrita di facciata. Evidentemente sarà una coincidenza. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che, oggi in piena campagna elettorale, vanno d’amore e d’accordo e che il bersaglio unico sono io è chiaro che il cerchio si chiude e non serve più altra spiegazione per capire il progetto in atto. Noi diamo diversi, noi siamo un’altra cosa noi procediamo con lucidità ed equilibrio concentrandoci sul nostro programma e sui contenuti”.
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Il candidato Carrubba il cui intervento è stato preceduto dai disegnati assessori oggi consiglieri comunali di opposizioni Biagio Tribulato e Giancarlo Triberio, sul paco insieme con Sebastiano Pustizzi e Marilena Coppola che sono intervenuti nel corso del primo comizio, ha parlato del suo programma. “La prima delibera che la nostra giunta proporrà al consiglio- ha dichiarato sarà la revoca della delibera con cui la maggioranza grillina ha approvato l’allargamento dei confini e quindi la competenza dell’Autorità portuale sul litorale che va dal golfo Xiphonio fino a Capo Santa Croce, una follia svendere i propri gioielli. Diciamo no ad una gestione Catania-centrica come è avvenuto finora , “no” anche al poligono di tiro di Punta Izzo e “sì” alla fruibilità dell’area per i cittadini.
Oggi è tempo di offrire alla città una reale prospettiva per i prossimi anni. Siamo baciati da congiunture favorevoli”. Ha parlato delle grandi opportunità offerte dalle Zes e del recovery fund. Ha sottolineato che non si può cancellare dall’oggi al domani l’industria ma da quest’ultima dobbiamo pretendere investimenti ecosostenibili per abbattere le emissioni e migliorare la matrice ambientale e anche una maggiore responsabilità sociale con interventi diretti a sostegno della popolazione, con screening per soggetti a rischio o aiuti alla solidarietà per fasce più deboli senza che questo voglia dire svendere le funzioni del sindaco alle industrie, o piegarsi”. Ha parlato di Brucoli e della volontà di riaprire il Castello che insiste nell’omonima piazza, così come avvenne durante la sua amministrazione. Ha concluso il suo intervento ricordando i beni confiscati alla mafia in particolar modo quello della baia di Arcile: “che né la commissione straordinaria né l’amministrazione pentastellata sono riusciti a rendere fruibili” ha sottolineato Carrubba manifestando la volontà di rendere accessibile il bene ai cittadini e di considerare tale atto tra le priorità.
Sono tantissimi i punti del programma dell’ex sindaco ad elencarne alcuni è stato il consigliere Triberio, come quelli che riguardano i servizi alle scuole a cui l’amministrazione guidata da Carrubba. “Serve che Augusta riparta da quei servizi essenziali, dalla normalità – ha detto Triberio – ossia da tutte quelle piccole e grandi cose che devono esserci in una città normale. Ci devono essere le strade e i marciapiedi senza buche, che siano illuminate e non invase dalle fasce più deboli partendo dai diversamente abili e dagli anziani
Ad aprire il comizio è stato il consigliere Biagio Tribulato: “Uomini di legge dello stato hanno dimostrato, rigirando come un calzino l’uomo Massimo Carrubba e l’istituzione, che si trattava di un uomo e un’istituzione forte e competente e non servile a nessuno. L’onestà non si urla, non si decanta ma si fa nei fatti, noi siamo certi di essere persone preparate e competenti, profondi conoscitori del tessuto sociale, delle sue problema e siamo gente che viviamo ad Augusta e l’amiamo”. Il candidato Massimo Carrubba tornerà in piazza Duomo venerdì 2 ottobre per il suo terzo e ultimo comizio prima dell’importante appuntamento elettorale che domenica e lunedì prossimi porterà gli augustani alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale.