Inaugurato all’interno della casa di reclusione di Augusta il laboratorio di terracotta. La cerimonia si è svolta ieri mattina.
L’ attività formativo – laboratoriale si inserisce nell’ambito di una progettualità che permetterà a 5 detenuti di poter intraprendere un percorso di formazione propedeutico al reinserimento socio lavorativo.
La pianificazione della nuova progettualità, da parte della direttrice del carcere di contrada Piano Ippolito Angela Landieri, del direttore aggiunto Francesca Fioria, del comandante Dario Maugeri, della responsabile Area trattamentale Barbara Longo, “riguarda- come spiega il comandante Maugeri – la riattivazione all’interno del nostro istituto di un’attività che potrebbe portare all’avvio di una produzione di manufatti artistici in ceramica da collocare sul mercato.
Gli attori coinvolti sono la cooperativa sociale “L’Arcolaio” partner del progetto koinè, presidio per la giustizia di comunità Sicilia Orientale, l’ente capofila cooperativa “Prospettiva Futuro”.
Presenti il presidente della cooperativa L’Arcolaio Pisano con Romano, gli insegnanti maestri d’arte Intelisano e Pantano, la tutor Anselmo, il coordinatore progetto Koine’ Palermo.
La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare, del magistrato di sorveglianza di Siracusa Alessandra Gigli, del presidente del Consiglio comunale Marco Stella, dell’assessore alla Cultura Promozione del territorio e Sport Giuseppe Carrabino, del Uepe Siracusa Mario Currao, della dirigente Asp Donatella Capizzello“.
A margine dell’evento il sindaco ha sottolineato che: “il laboratorio è fondato sull’idea che la formazione sia la chiave fondamentale per un reinserimento sociale efficace.
I detenuti che prenderanno parte al progetto – sottolinea – avranno la possibilità di acquisire competenze pratiche attraverso il laboratorio “artigianale” che sarà portato avanti da loro.
Lo scopo del progetto, oltre ad insegnare abilità lavorative utili, è quello di promuovere lo sviluppo personale e creare una nuova prospettiva di futuro, concreta e professionale.
Un detenuto riabilitato è una doppia vittoria per lo Stato e per tutti noi cittadini”.