La direzione del carcere di Augusta sospende il Pil (Protocollo d’intesa locale) sottoscritto, lo scorso marzo, con la maggioranza delle sigle sindacali. Per il Sappe si tratta di “un attacco alla democrazia perché la sospensione sarebbe motivata da ipotesi di criticità non specificate”. Su esoneri espletamento servizi a personale polizia penitenziaria il Sappe chiede al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria di rivolgersi alla Procura della Repubblica di Siracusa, considerato che gli esoneri inficiano la sicurezza del penitenziario. Soddisfazione esprimono invece Fns Cisl, l’Uspp, il Sippe e il Cnpp.
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Alla luce della situazione emergenziale in atto, che impone per il periodo in corso l’adozione di ogni cautela di salvaguardia dell’istituto e dell’interesse superiore dell’amministrazione, tenuto conto delle gravi criticità emerse in sede di applicazione del Pil si comunica la sospensione dell’accordo con effetto immediato fino al cessare dell’emergenza in atto, cui seguirà confronto con le organizzazioni sindacali” si legge nel provvedimento, a firma della direttrice del carcere, Angela Lantieri, che porta la data di ieri. Un provvedimento fortemente criticato cda Sappe, Uil, Osapp e Cgil che avevano sottoscritto l’accordo. La sospensione è invece ben gradita da Fns Cisl, l’Uspp, il Sippe e il Cnpp, rispettivamente rappresentati da Fabio D’Amico, Michele Pedone, Nello Bongiovanni e Massimiliano Di Carlo i quali l’hanno caldeggiata con una petizione contro il Pil che ha raccolto 116 firme.
“Passata l’emozione e la stanchezza di una costante e significativa azione sindacale volta, esclusivamente, a migliorare il benessere del personale – dichiarano i 4 sindacalisti con grande gioia, ringraziamo tutti coloro, tanti invero, che hanno sostenuto la nostra petizione che, in 36 ore circa, è stata “condivisa” dal 50%+1 (e oltre) degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria in servizio nella casa di reclusione di Augusta. Ringraziamo, in particolar modo, coloro che ci hanno dato fiducia sin dall’inizio della nostra lotta sindacale, ma anche quelli che, con grande senso civico, hanno esercitato il loro diritto di “voto” dando la preferenza ad altre proposte e/o azioni sindacali, dagli stessi (e da nessun altro) ritenute valide per il nostro contesto lavorativo. Ribadiamo – concludono il ringraziamento a tutti i nostri sostenitori per non aver mai mollato e per aver sempre creduto nelle organizzazioni sindacali senza chiedere nulla in cambio ma solo perché credevano in un cambiamento”.
Il Sappe ha inoltrato una denuncia sindacale al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, a firma del segretario generale della Sicilia, Calogero Navarra contro la direzione del carcere di Augusta e la richiesta di portare la vicenda sul tavolo della Procura della Repubblica. “Le segreterie regionali Sappe, Osapp e con nota del 7.aprile 2020 – scrive Navarra – avevano evidenziato e rimarcato l’attivazione del Pil presso la casa reclusione di Augusta concordato (non forzato ma condiviso) fra la maggioranza delle organizzazioni sindacali e il direttore di quella casa reclusione. Nota con cui segnalava che la nuova organizzazione del lavoro concordata fra le parti in sede locale (per quanto veniva riferito e preventivato) pur di non farla “decollare “apponeva delle resistenze da parte di taluni che con la vecchia organizzazione riservavano probabilmente delle posizioni di agiatezza.
Si ribadiva a quella autorità dirigente di Augusta il proseguo dell’applicazione invitandola a monitorare eventuali attori di qualsiasi ordine e grado che con la mancata collaborazione avrebbero sabotato il buon andamento della nuova organizzazione, tra l’altro concordata lo si ribadisce con la “maggioranza “in subordine alla disponibilità di unità rispetto all’organico previsto. Spiace apprendere che quella autorità dirigente (forse impaurita da proclami tramite social da parte della minoranza delle organizzazioni sindacali locali di denunce penali alla Procura della Repubblica qualora il Pil continuasse ad essere attuato ) con nota indirizzata al Provveditorato regionale di Palermo sospende l’attuazione a suo dire alla luce della situazione emergenziale in atto ? che impone per il periodo in corso ogni cautela di salvaguardia dell’istituto e dell’interesse superiore dell’Amministrazione tenuto conto delle gravi criticità emerse in sede di applicazione del Pil”.
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Il sindacato chiede di conoscere quali siano le criticità che hanno indotto la a sospendere il protocollo d’intesa locale direzione e quali regole verranno adottate nel frattempo e a quali accordi l’autorità dirigente farà riferimento per l’organizzazione del lavoro che intende attuare. “Considerato che si è venuti a conoscenza che quella direttrice sta ripristinando gli esoneri all’espletamento di servizi da parte di taluni appartenenti al corpo della Polizia penitenziaria, visto che la minoranza dei sindacato in sede locale ha decantato il fatto che nel caso di attivazione del Pil si sarebbe rivolta alla Procura della Repubblica di Siracusa si invita codesto dirigente generale di investire quella autorità giudiziaria tramite l’ufficio di propria competenza al fine avere chiarezza sul caso esoneri, problematica della quale il provveditore e risulterebbe a conoscenza. Tale invito viene motivato dal fatto che, il fenomeno esoneri da servizi (alla casa Augusta erano un numero alquanto elevato, 47 circa) implicherebbe sulla sicurezza dell’Istituto penitenziario e contestualmente sull’ordine pubblico”.