Arrestato il presunto autore dell’atto intimidatorio ai danni di una dipendente comunale, avvenuto il 30 dicembre scorso. Si tratta di Filippo Alessandro Grasso che all’impiegata ha addebitato il suo allontanamento dalla fidanzata sedicenne, sebbene lo stesso abbia già una compagna e due figli con cui convive.
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Filippo Alessandro Grasso, 28 anni, è stato arrestato stamattina dalla Polizia di Stato quale autore dell’atto intimidatorio ai danni di una dipendente comunale, consumato il 30 dicembre scorso facendo esplodere una bomba carta davanti il pianerottolo dell’abitazione della donna, ubicata al quinto piano di un palazzo di via Enrico Millo. Gli agenti del locale commissariato, diretto da Guglielmo La Magna hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti del giovane uomo per la detenzione di materiale esplodente ed il danneggiamento aggravato dall’aver commesso l’atto intimidatorio di natura ritorsiva ai danni dell’impiegata a causa del compimento di un atto nell’adempimento delle proprie funzioni. Le primissime indagini avviate dagli investigatori del commissariato, e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Carlo Enea Parodi, si sono concentrate sull’attività professionale della vittima che svolge delicate mansioni all’interno degli uffici comunali, anche per conto del Tribunale dei minori, individuando degli spunti ritenuti meritevoli di approfondimento.
Mediante attività di intercettazione il personale della Polizia ha ricostruito un importante quadro indiziario a carico del ventottenne che, successivamente, ha trovato riscontro nelle dichiarazioni testimoniali delle persone informate sui fatti. Pertanto è stato delineato il movente riconducibile all’attività lavorativa svolta dall’impiegata comunale che, su delega del Tribunale dei Minori, ha collocato in una comunità una sedicenne considerata la fidanzata di Grasso. Quest’ultimo, giudicando il provvedimento di restrizione emesso dal Tribunale conseguenza diretta dell’attività svolta dalla dipendente comunale, ha deciso di vendicarsi per essere stato inevitabilmente allontanato dalla fidanzata, sebbene il presunto autore dell’atto intimidatorio fosse già convivente con un’altra donna e padre di due figli,
L’esito dell’attività d’indagine ha portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico emessa dal Giudice per le Indagini preliminari Carmen Scapellato a carico di Grasso eseguita oggi. L’arrestato è noto agli uffici di Polizia a causa dei suoi precedenti legati a comportamenti violenti in occasione di un incontro sportivo che gli erano costati un Daspo da parte del Questore di Catania. Ricordiamo che i fatto risalgono al 30 dicembre scorso quando, a seguito di una forte esplosione udita nel quartiere Terravecchia, gli agenti del commissariato ed una squadra dei Vigili del fuoco intervenivano in un’abitazione di via Enrico Millo. Sul posto, constatavano che ignoti avevano posizionato un ordigno artigianale, presumibilmente una bomba carta di grosse dimensioni, sul pianerottolo del quinto piano dello stabile, davanti al portone di ingresso di un’abitazione privata. La deflagrazione determinava il danneggiamento della porta blindata dell’appartamento e l’onda d’urto dell’esplosione provocava la rottura dei vetri di tutte le finestre condominiali presenti nei cinque piani delle scale.
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Il proprietario dell’immobile risultava essere una dipendente comunale stimata ed apprezzata per il proprio impegno lavorativo e, sin da subito, risultava evidente che il gesto intimidatorio era indirizzato nei suoi confronti. Avvenuto a poco tempo di distanza dal danneggiamento di un’attività commerciale perpetrato con modalità analoghe, l’atto intimidatorio ha avuto un notevole risalto mediatico tanto che, nelle ore immediatamente successive al secondo fatto, il presidio di Libera “Angelo Vassallo” ha pubblicamente dichiarato che “nell’esprimere solidarietà alla dipendente comunale che la scorsa notte ha subito il vile atto dinamitardo, ci preme, come presidio di Libera Augusta, l’obbligo di condannare ogni forma di intimidazione e di violenza. Ci preoccupa la ripresa in città di recente di episodi simili nell’arco di poche settimane. Per questo, nel confidare massima fiducia nel lavoro di indagine delle autorità competenti, vogliamo invitare i cittadini prima di tutto a denunciare, perché solo con la collaborazione e la solidarietà di tutti si può avviare un percorso di cambiamento e giustizia, solo uniti si può contrastare il malaffare. Per questo nuovo anno l’auspicio di tutta Libera Augusta è che, alla luce del periodo di crisi che la società affronta anche a causa dell’emergenza sanitaria, il coraggio e l’onestà dei cittadini augustani possano sconfiggere il proliferare della criminalità”. L’azione incisiva della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, ha permesso di individuare prontamente l’autore del vile gesto che, pertanto, risulta dettato da interessi personali avulsi da progetti criminosi più ampi.