Preoccupazione per l’esclusione del porto megarese dal piano nazionale di ripresa e resilienza manifestano l’Amministrazione comunale, i sindacati, gli operatori portuali, Confcommercio e Confindustria, che si sono confrontati in un tavolo tecnico. Ritenute necessarie azioni comuni volte all’inserimento di ulteriori progetti e investimenti per lo sviluppo del porto di Augusta.
[/]
Tavolo tecnico di confronto “ urgente” sul recovery fund lunedì convocato dal sindaco Giuseppe Di Mare e dall’assessore alle attività portuali Tania Patania. All’incontro hanno partecipato: il segretario generale dell’Adsp, tutti i rappresentanti degli operatori portuali e i rappresentanti delle categorie sindacali, il rappresentante di Confindustria, il rappresentante di Confcommercio, il consulente legale del sindaco ed il presidente della commissione consiliare sviluppo economico. Il porto di Augusta si trova dinnanzi ad un momento storico senza precedenti. Già qualche giorno fa l’amministrazione comunale di Augusta aveva comunicato di aver inviato al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dei Trasporti, al ministro dell’Ambiente, al presidente della Regione Sicilia, all’assessore ai trasporti della Regione Sicilia e al presidente della Adsp della Sicilia orientale, una lettera per sottolineare il proprio disappunto per il mancato inserimento di investimenti per il porto di Augusta all’interno del piano per il recovery fund.
Nonostante i copiosi investimenti previsti in altri porti d’Italia e le rassicurazioni politiche ricevute, dalla versione ufficiale approvata dal Consiglio dei ministri in data 12 gennaio 2021, non vi è traccia di alcun investimento per il porto di Augusta e le preoccupazioni avanzate hanno trovato compimento. Si è trattato di un dialogo diretto ed aperto con tutti i presenti per certi aspetti critico, per altri estremamente propositivo cosi come tutti gli interventi, univocamente concordi con l’idea che si rende necessario al di là di ogni sterile localismo, costituire in tempi rapidi una cabina di regia corale in grado di sostenere con forza la vocazione commerciale del porto di Augusta e riporre a livello nazionale l’attenzione sulla rilevanza geostrategica del porto.
[/]
Conclude l’assessore Patania: “è chiaro che se da un lato la storica destinazione petrolifera del Porto di Augusta ha consentito di meritare e guadagnare la qualifica di “porto core”, dall’altro oggi è anche giusto interrogarsi su quali azioni possono essere intraprese in tempi brevi e quale visione di sviluppo abbracciare per i prossimi anni. La Zes si presenta come un’opportunità perché permette di attrarre attività produttive ed industriali nelle aree individuate dal piano strategico regionale, facendo dunque ben sperare su sviluppi occupazionali; ma ritiene che l’istituzione della Zes, la pianificazione portuale in essere e, quindi, lo stabilimento di futuri insediamenti produttivi, non potrà completarsi pienamente senza l’attuazione degli interventi di bonifica che leghino il territorio allo spazio portuale e viceversa. Un momento di confronto importante dunque oggi per ristabilire una linea condivisa, un passaggio costruttivo e sinergico tra amministrazione comunale , autorità di sistema portuale, operatori portuali e rappresentanze sindacali, Confindustria e Confcommercio”. “Sono attualmente necessarie azioni comuni volte all’inserimento di ulteriori progetti e investimenti per lo sviluppo del porto di Augusta”. Ne sono convinti il sindaco Di Mare, l’assessore Patania, il presidente della commissione Sviluppo economico comune Augusta, l’Autorità di sistema portuale Sicilia orientale, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil, Cgil, Confindustria, Confocommercio, le attività portuali, Unionports e Assoporto Augusta, il presidente Rimorchiatori riuniti Aldo Garozzo e Francesco Tringali della Corporazione piloti.