Augusta, la città dei due porti. Le sfide della portualità e le strategie di sviluppo: Assoporto incontra il sindaco, Giuseppe Di Mare e l’assessore al Porto, Tania Patania.
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Soluzione definitiva dell’annoso problema della depurazione delle acque, ridefinizione concordata degli spazi comunali concessi alla Marina militare, ma anche concretezza di azione da parte dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale, il cui centro decisionale deve rimanere Augusta, porto “core”. Sono questi i temi affrontati durante l’incontro che si è svolto al Comune di Augusta, martedì pomeriggio, tra la presidente di Assoporto Marina Noè, il vicepresidente Bruno Ferreri, il neo sindaco Giuseppe Di Mare ed l’assessore al Porto Tania Patania. Augusta ha la fortuna di avere due fronti: quello interno a nord adibito al settore industriale/commerciale e quello esterno a sud del golfo Xiphonio, che potrebbe rappresentare il vero volano di sviluppo per attività legate al turismo e al diporto. Se per il primo occorre continuare negli investimenti infrastrutturali necessari a potenziare i trasporti commerciali, containers, rinfuse, liquidi, depositi costieri e fare di Augusta il porto hub indicato finora in ogni documento per il golfo Xiphonio è necessario che si risolva l’ annoso problema della depurazione delle acque.
“L’amministrazione comunale ha due partite fondamentali da giocare per il campionato dei cinque anni: la definizione del trattamento delle acque reflue e contestuale bonifica dei siti a mare, e la ridefinizione concordata con la Marina militare degli spazi comunali ad essa concessi, come ad esempio agli spazi prospicienti il golfo Xifonio che vanno da punta Carcarella alla zona di Punta Izzo. – Dice Marina Noè– Noi operatori portuali non viviamo come scippo la volontà manifestata dall’Autorità di sistema di espandere i propri confini sino al Faro per lo sviluppo del nostro porto nei due diversi settori. Santa Croce, anzi è a nostro avviso una opportunità per investire le risorse prodotte dal porto anche in quella porzione di territorio, al fine di creare nuovi posti di lavoro”.
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Importante è che il sindaco ed il suo assessore al ramo puntino ad uno sviluppo sempre più concreto del porto, insieme all’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia. “Occorre però rendere efficiente l’Adsp ed evitare che -prosegue Noè- si trasformi in mera stazione appaltante senza un progetto di sviluppo ed una visione d’insieme, che si dismettano da subito i tentativi di spostare l’asse decisionale ed organizzativo su Catania. Non vorremmo aver vinto la battaglia della sede per poi perdere la guerra sul baricentro delle competenze”. La sfida della portualità, in tutti i suoi settori, dal containers al ro-ro, al co-ro alle rinfuse, ai depositi costieri passa inesorabilmente non solo dalla migliore gestione dei tempi di risposta alle istanze ordinarie, ma anche e soprattutto dall’innovazione che si saprà realizzare, per esempio, nella gestione del Gnl, nell’efficientamento energetico ed ambientale. Occorre cambiare approccio culturale e considerare la “risorsa mare” il punto strategico della progettazione comunale.
E’ stato un primo incontro, proficuo e cordiale, in cui si sono gettate le basi per una collaborazione che l’associazione degli operatori portuali auspica possa crearsi con l’amministrazione comunale. “L’impegno e l’azione pubblica che muove alla base la comunità portuale vuole proiettarsi oltre le contingenze delle attuali crisi e perseguire concretamente l’obiettivo di partecipare attivamente alla costruzione del bene comune, – conclude la presidente di Assoporto– in un contesto in cui da una parte si possa partecipare come imprenditori in un mercato libero, ma disciplinato da regole certe e uguali per tutti, e dall’altro come cittadini attenti e liberi da condizionamenti, forti e ancora una volta consapevoli del nostro ruolo di ambasciatori di sviluppo e sentinelle di buon governo”.