Sulla definitiva assoluzione dell’ex sindaco Carrubba, l’ex deputato nazionale, Rino Piscitello invita tutte le forze politiche a tenere, prima che inizi la campagna elettorale, una conferenza stampa unitaria, dichiarando soddisfazione per la conclusione della vicenda e chiedendo, tutti insieme, la riabilitazione formale della città.
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Riflettori ancora puntati sulla definitiva assoluzione dell’ex sindaco, Massimo Carrubba, che di fatto toglie ad Augusta l’onta di Comune mafioso, nonostante lo scioglimento del Consiglio comunale resti annoverato come definitivo perché venne confermato prima della celebrazione del processo. La notizia della mancata presentazione dell’appello da parte della Procura alla sentenza di primo grado che ha dichiarato Carrubba non colpevole dei reati per i quali era imputato (concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio) perché “il fatto non sussiste” e che, quindi, ha reso la sentenza pronunciata il 10 dicembre 2019 dalla sezione penale del Tribunale di Siracusa irrevocabile, è stata così commentata dal sindaco, Cettina Di Pietro: “L’unica cosa che mi sento di dire oggi è che l’assoluzione è un fatto personale di colui che ne ha giovato: ben per lui! Ma, purtroppo, tocca a me ricordare che il provvedimento col quale è stato sciolto il Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose, benché impugnato, è stato confermato fino all’ultimo grado di giudizio, stabilendo in via definitiva l’esistenza dei presupposti che ne hanno determinato l’adozione”.
Sulla vicenda interviene l’ex parlamentare Rino Piscitello il quale, già 5 anni addietro sosteneva la non colpevolezza dell’ex primo cittadino di Augusta. [/]
“Massimo Carrubba è stato definitivamente assolto dalle assurde accuse che hanno pesato su di lui e sull’intera città di Augusta per circa un decennio. Possiamo derubricare come fatto personale questa vicenda che è caduta come una macchia orrenda sulla storia della città? No. Non possiamo. E chi lo propone è un pessimo politico e soprattutto un pessimo cittadino. Carrubba adesso è stato assolto dalla magistratura, ma già da ben cinque anni tutti conoscono l’assurdità di quella operazione ben congegnata che portò allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale e poco prima alle dimissioni del sindaco colpito da avviso di garanzia. Tutti lo sanno almeno da quando in conferenza stampa nel 2015, assumendomi un rischio, ho distribuito centinaia di copie della relazione riservata della Commissione d’Accesso che proponeva al prefetto di Siracusa lo scioglimento ai sensi dell’articolo 143 del Tuel.
Ognuno – continua Rino Piscitello – ha avuto la possibilità di vedere gli strafalcioni, gli errori, le omonimie e la sostanziale inconsistenza di quelle pagine che erano calate come un maglio sul corpo vivo della città di Augusta. Tutti hanno visto crollare ad una ad una le accuse e soprattutto tutti sanno che dietro quell’operazione vi era quello che è stato definito Sistema Siracusa che intendeva mettere le mani su Augusta e controllarla. E lo sa da allora anche la sindaca (o signora sindaco se preferisce). La città che amministra è stata infangata e insultata con disonore e lei, per timore di dover ritrattare parte del veleno che avallò e per alcuni aspetti contribuì ad alimentare, prova a dire che si tratta di un fatto personale che riguarda l’ex sindaco.
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Invece di gridare che la città merita, anche se ciò avrebbe solo un effetto simbolico, l’annullamento del decreto di scioglimento e che le sentenze del Tar e del Cga vengano riconsiderate alla luce delle novità emerse nel processo penale, la sindaca (o signora sindaco se preferisce) prova a fischiettare. Nell’inviare pubblicamente le mie felicitazioni all’amico Massimo Carrubba per la piena assoluzione, mi permetto di avanzare una proposta a tutti i partiti politici della città di Augusta: prima di iniziare la campagna elettorale, e di dividersi come è normale e giusto fare, facciano in modo unitario una conferenza stampa nella quale dichiarino la loro soddisfazione per la conclusione della vicenda e chiedano tutti insieme la riabilitazione formale della città.