Ieri sera nei locali della Caritas di Augusta si è svolta l’assemblea cittadina sul tema “Ricostruiamo la sanità pubblica” in vista della manifestazione che si terrà a Siracusa domani 16 marzo.
Sono intervenuti il segretario di categoria Francesco Nardi, il segretario di organizzazione Spi Enzo Vaccaro, per la segreteria confederale Yvonne Motta, Carmelo Rapisarda e la segretaria della Camera del lavoro di Augusta Lorena Crisci.
Tante le testimonianze di malasanità del pubblico intervenuto.
“Le difficoltà di applicare i livelli essenziali di assistenza nei nostri territori provocano una riduzione complessiva di due anni di vita per ogni cittadino” dichiara Lorena Crisci sottolineando che è arrivato il momento di unire le forze e dire basta.
“La salute è un diritto di tutti e il diritto alla salute è un diritto”. I sindacalisti hanno invogliato i cittadini a partecipare numerosi alla manifestazione di domani nel Comune aretuseo
“L’argomento sanità – ha aggiunto la segretaria della Camera del lavoro – ora più che mai è scottante e di attualità, che interessa a tutti noi, ai nostri figli e nipoti. La sanità pubblica
Chi di noi non ha dovuto aspettare mesi o anni per avere esami, visite specialistiche o interventi chirurgici, chi di noi non è stato costretto a rivolgersi in intramoenia agli stessi medici per accorciare i tempi di attesa, chi di noi non ha fatto i cosiddetti viaggi della speranza fuori dalla nostra regione per curarsi e chi di noi o nostri conoscenti non fa prevenzione o peggio ancora non si cura perché non ne ha la possibilità o preferisce curare i propri familiari invece di se stesso”.
Crisci stigmatizza che ciò accede anche al Muscatello e nel territorio augustano: “noi sentiamo tante testimonianze che ci raccontano di malasanità.
A tutto questo – continua – si aggiunge il fatto che, è incredibile pagare di propria tasca le strutture private favorite della fragilità della sanità pubblica e dallo smantellamento del sistema sanitario nazionale
Ed ancora si aggiunge la difficoltà di applicare i livelli essenziali di assistenza Lea nei nostri territori Provocando una riduzione complessiva di due anni di vita per ogni cittadino.
E allora ci chiediamo come fare ad invertire questa situazione?
Chiediamo quindi investimenti maggiori rivolti alla sanità pubblica, apertura dell’università di medicina senza mai chiuso, potenziamento dei presidi sanitari territoriali, l’eliminazione del perverso sistema dei gettonisti che costano alla collettività cifre astronomiche.
Questo sistema infatti costa 100 milioni di euro e non ha fatto altro che portare i medici che lavoravano nelle strutture pubbliche con stipendi di tremila euro al mese e turni massacranti a lasciare per compensi maggiori e senza stress lavorativo.
Non sarebbe meglio allora pagare maggiormente i sanitari pubblici, infermieri e medici?
Domani a Siracusa dobbiamo essere in tanti” ha concluso Crisci ricordando che l’art.32 della costituzione Italiana dice: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.