Si sono concluse al II ’Istituto di istruzione superiore “Gaetano Arangio Ruiz” le due mattinate, il 25 e il 26 novembre, dedicate alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzate insieme al Centro antiviolenza Nesea, al Lions Club, alla Fondazione Eligia Ardita e con il patrocinio del Comune di Augusta.
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Ancora una volta il Ruiz, grazie alla dirigente scolasticaMaria Concetta Castorina, e al lavoro della docente referente, Rosanna Bellistri, pone al centro del lavoro educativo la lotta contro gli stereotipi e la violenza di genere. Novecento alunni, coinvolti in quattro turni, hanno ascoltato con partecipazione, attenzione, emozione e maturità, le parole, a volte forti altre commoventi, dei relatori che con grande professionalità si sono alternati on line. La conferenza ha, infatti, visto la partecipazione nel corso delle due giornate della presidente Stefania Caponigro e della vice presidente Stefania D’Agostino per il Centro Nesea, del sindaco Giuseppe Di Mare, di Rita Cocciolo per il Lions club Augusta Host, di Luisa Ardita e Maria Infantino, rispettivamente presidente e volontaria della Fondazione Eligia Ardita.
Tutti gli ospiti hanno con forza ribadito l’importanza di giornate come queste dedicate a un tema purtroppo tristemente attuale. Proprio nell’anno della pandemia, infatti, i femminicidi sono quasi triplicati e tutti compiuti in famiglia, in quello stesso ambiente che invece dovrebbe proteggere i suoi membri. Ma non c’è solo la violenza fisica sulle donne, che spesso rimane inascoltata e fa scalpore solo nei casi di morte, c’è anche quella psicologica, silente e nascosta, e quella economica, che amplia la disuguaglianza e la discriminazione nella società. Per arginare il dilagare del fenomeno della violenza in genere occorre proprio partire dalla scuola, istituendo, come fa da anni il Ruiz, percorsi di educazione alla parità di genere per stimolare nelle giovani generazioni una reale consapevolezza dei concetti di parità e rispetto
Occorre allora, essere costruttori e portatori di buone azioni nella vita quotidiana , per creare una società sana e ricca di valori. Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Luisa Ardita, che con tanto coraggio ha raccontato la tragica storia della sorella Eligia, uccisa dal marito all’ottavo mese di gravidanza. Lei presiede la fondazione che porta il nome della sorella, proprio per dare voce a quelle povere vittime di femminicidio che tacciono per sempre, a quelle famiglie che, aspettando giustizia, non possono rielaborare neanche il proprio lutto.
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Profondi gli interventi degli studenti che hanno voluto approfondire con domande pertinenti il fenomeno della violenza di genere. A conclusione del convegno, la dirigente scolastica, Maria Concetta Castorina, ha tirato le somme di queste due giornate, ricche di spunti di riflessione, sottolineando che solo attraverso il riconoscimento sostanziale della parità di genere può passare il reale contrasto al femminicidio e come esso possa avvenire anche e maggiormente attraverso la via culturale, attraverso l’azione della scuola nell’educare alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e alla promozione del rispetto della persona e delle differenze.