L’annullamento in autotutela di ogni provvedimento e parere relativo a piani di lottizzazioni e interventi edificatori oggetto della richiesta ispettiva che presentino profili di manifesta incoerenza con la normativa urbanistico-edilizia e ambientale applicabile.
lo chiede “Salvare Augusta”, coordinamento composto da: Legambiente Augusta, Natura Sicula Onlus, Punta Izzo Possibile, Piano Terra Aps, Comitato Stop Veleni, Rinnova Augusta Aps invitando il Consiglio comunale ad impegnare la civica Amministrazione a procedere in tal senso.
Lo fa alla luce delle osservazioni e dei rilievi esposti nell’istanza indirizzata alla Regione siciliana, con cui ha richiesto un intervento ispettivo in materia urbanistico e di edilizia e in vista della prossima seduta consiliare in cui sarà affrontato l’argomento.
La richiesta di annullamento è contenuta in una nota inviata ai Consiglieri comunali che contiene integrazioni, ulteriori osservazioni ed elementi utili al dibattito consiliare.
La seduta monotematica è stata convocata dal presidente Marco Stella, su richiesta dei consiglieri di opposizione Roberta Suppo, Uccio Blanco, Milena Contento e Giancarlo Triberio, per giovedì 14 alle 10.30 con all’ordine del giorno “Richiesta di intervento ispettivo in materia Urbanistico – Edilizia. Una richiesta che, come si ricorderà, “Salvare Augusta” ha inviato alla Regione.
“In particolare, in merito al progetto di insediamento commerciale in contrada Pezzagrande, si ribadisce che l’intervento edilizio in questione ricade in larga parte- si legge tra l’altro nella nota – all’interno della fascia di rispetto cimiteriale di 200 metri. soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta.
Per il coordinamento appare, pertanto, evidente che: “la realizzazione delle opere e dei conseguenti interventi di urbanizzazione primaria (reti fognarie, vasche di laminazione etc.), causa una rilevante riduzione della fascia di inedificabilità cimiteriale che il legislatore ha imposto a tutela di primari interessi pubblici quali le esigenze di natura igienico-sanitaria, la peculiare sacralità dei luoghi destinati all’inumazione e alla sepoltura, il mantenimento di un’area di possibile espansione della cinta cimiteriale. In forza della vigente legislazione la competenza a deliberare eventuali interventi all’interno della fascia di rispetto cimiteriale ricade in via esclusiva sul Consiglio comunale, previo nulla osta dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa. In considerazione di ciò la delibera di giunta municipale 115 del 15 maggio 2021, preordinata al rilascio del permesso a costruire” e i successivi provvedimenti dovrebbero essere annullati in autotutela, per “Salvare Augusta” sconfinando essi nelle prerogative del Consiglio comunale circa la valutazione della compatibilità dell’intervento con la tutela del decoro, del sentimento religioso e del culto dei defunti.
Viene evidenziato, inoltre, il fatto che: “la collocazione del fabbricato commerciale in progetto insiste in larga parte nella fascia inedificabile di rispetto stradale di 30 metri”.
E ancora si sottolinea che l’area ricade in zona F per “attrezzature e impianti di interesse generale” e d’iniziativa pubblica, nella quale, sono ammessi esclusivamente “interventi edilizi connotati da un positivo risvolto per l’interesse pubblico generale a soddisfare i bisogni essenziali della persona, aventi natura non commerciale”.
L’intervento invece previsto, invece, l’edificazione di un fabbricato destinato ad ospitare un supermercato, per una superficie complessiva di 2.270 mq e una volumetria di 11.805 mc.
A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 43 della L.R. 3/2024, l’esercizio commerciale in questione, avendo dichiarato una superficie di vendita di 1.254 mq, rientra oramai nella categoria degli insediamenti commerciali di media dimensione.
“Ne consegue – scrivono le associazioni che fanno parte del coordinamento – che la competenza ad esaminare l’istanza di autorizzazione commerciale ricade ora sul Comune di Augusta; motivo per il quale la conferenza dei servizi ex art. 9 della legge regionale 28/1999, dopo la sentenza del Tar Catania che ne aveva intimato l’indizione, inizialmente convocata per giorno 29/02/2024 al dipartimento generale alle Attività produttive, non si è tenuta”.
Appare strano al coordinamento che in sede di giudizio amministrativo, l’Amministrazione comunale “abbia giustificato la conformità urbanistica dell’intervento con l’ausilio di una “attestazione” redatta da un professionista esterno “incaricato dallo stesso Ente locale per la redazione del Puc”.
Si tratta di un modus operandi quanto meno anomalo, per il coordinamento atteso che quanto attestato dal professionista esterno sarebbe di per sé, a tutt’oggi, privo di qualsivoglia inoppugnabile normativa, in quanto il Piano urbanistico commerciale non è stato finora sottoposto all’esame dell’Aula consiliare per la sua definitiva approvazione.
Per altro verso, anche volendo ammettere in via del tutto ipotetica la compatibilità delle medie e grandi strutture commerciali con i vincoli di zona F, “Salvare Augusta” osserva che la volumetria del fabbricato in progetto (11.805 mc) risulta comunque di gran lunga eccedente l’indice di edificabilità di 1,5 mc/mq previsto per le zone F dal Prg Marcon.
Salvare Augusta rinnova anche l’invito all’Amministrazione e al Consiglio comunale a decretare una moratoria al rilascio di autorizzazioni e concessioni edilizie per opere di nuova costruzione che determinino ulteriore consumo di suolo, nelle more dell’elaborazione partecipata e dell’approvazione definitiva del Piano Urbanistico Generale (Pug) e del Piano Urbanistico Commerciale (Puc).
“Non è più procrastinabile l’avvio di una nuova stagione di pianificazione urbanistica del territorio, che coinvolga istituzioni comunali, associazioni e cittadini per ridisegnare insieme una moderna città ecosostenibile che tuteli e valorizzi i suoi beni culturali e ambientali . conclude il coordinamento – e persegua attivamente l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo che l’Unione Europea impone di raggiungere entro il 2050”.