Il fatto che 8 su 43 migranti sbarcati mercoledì nel porto commerciale di Augusta e poi trasferiti in una struttura di Noto continua sarebbero a far discutere le forze politiche. Sulla vicenda intervengono Luca Vita, segretario cittadino del Pd e Fratelli d’Italia con Marco Failla, presidente provinciale di Gioventù nazionale, Enzo Inzolia e Mariada Pansera, presidente e vice presidente del circolo “Ugo Venturini”.
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Non si spengono i riflettori sulla vicenda degli 8 migranti che sarebbero risultati positivi al Covid, sbarcati mercoledì ad Augusta e nella stessa giornata trasferiti a Noto. “Premesso che il fenomeno migratorio costituisce attualmente una realtà oggettiva e che i migranti soccorsi non possono essere lasciati, a luglio, alla deriva nel mediterraneo sotto il sole, soprattutto se sospetti di essere malati, ritengo corretto che situazioni del genere vengano trattate in modo analogo con quanto fatto nei mesi scorsi con i cittadini italiani che rientravano in Sicilia da regioni infette, e dunque, condivido la decisione del Governo di porli in isolamento presso strutture pubbliche lontane dai centri abitati (20 km in questo caso), al fine di tutelare la loro e la nostra salute, ribadendo che, in questo momento, unico elemento di distinzione nei confronti di chi entra nel territorio italiano e siciliano dovrà essere quello della provenienza da zone contagiate”. Lo dichiara, Luca Vita, segretario del circolo del Pd Augusta.
“Appaiono fuori luogo le dichiarazioni del presidente Musumeci, evidentemente tese a sfruttare politicamente un evento prevedibile e previsto, e a lungo atteso da chi, sulla paura dei migranti, intende costruire le prossime campagne elettorali. Tutto ciò anche e soprattutto perché una eccessiva drammatizzazione/spettacolarizzazione di tali situazioni, inutile ai fini della tutela della salute dei cittadini siciliani, avrebbe come unica conseguenza quella di boicottare gli enormi sforzi posti in essere dal comparto turistico/ricettivo regionale per cercare di salvare almeno una parte della stagione estiva. Appare, tuttavia, necessario – aggiunge Luca Vita – che le forze di Polizia e i sanitari, anche volontari, preposti all’accoglienza, siano dotati di tutti gli strumenti di protezione necessari ad evitare che possano infettarsi e diventare, a loro volta, portatori del virus e che i vertici delle Istituzioni cittadine del nostro Comune siano costantemente informate sull’evolversi di tali situazioni, anche al fine di valutare l’adozione di eventuali provvedimenti d’urgenza, ove fossero ritenuti necessari. Mi auguro, pertanto, che le Istituzioni comunali, regionali e nazionali possano lavorare in sinergia per il raggiungimento di tali obiettivi, nell’interesse generale degli italiani e dei siciliani, adeguando i mezzi e gli strumenti di soccorso, dall’assistenza in mare alla collocazione a terra dei migranti, all’attuale situazione di emergenza sanitaria, essendo chiaro che non si può soccorrere oggi con le stesse modalità degli anni precedenti”.
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Una posizione diversa assumono Vincenzo Inzolia e Mariada Pansera presidente e vice del circolo “Ugo Venturini” di Fratelli d’Italia e il presidente provinciale di Gioventù nazionale, Marco Failla. “Era nelle cose, anzi ci si meravigliava che non fosse già accaduto: la sanatoria della Bellanova, il bel tempo estivo, la voglia matta della sinistra di pseudo accoglienza ed ecco che la Mare Ionio, vecchio rimorchiatore di appena 48 anni pieno di acciacchi se ne va in crociera e “per caso” (e a dispetto delle centinaia di navi di ogni genere che anche nel momento in cui scriviamo stanno attraversando il Mediterraneo) si imbatte in un gommone partito dalla Libia e doverosamente trae in salvo una cinquantina di persone in procinto di naufragare e ovviamente fa rotta verso l’Italia dove le nostre autorità la fanno attraccare ad Augusta. Così torna a riproporsi il problema dell’immigrazione; quel problema che già nel 2014 gli augustani avevano affrontato con grande determinazione raccogliendo oltre 2000 firme; e non per opporsi -per timore del diverso o, peggio, per razzismo all’aiuto verso chi ne avesse bisogno ma per dire no ad una immigrazione incontrollata e foriera di conseguenze negative d’ogni tipo sia per la città che per gli stessi accolti.
E se Augusta, pur divenuto il principale porto di arrivo e transito per decine e decine di migliaia di persone d’ogni nazionalità, età e sesso non si trasformò in un immenso centro di accoglienza come Mineo. Ciò fu dovuto proprio a quelle duemila firme raccolte da Fratelli d’Italia e dai gruppi che spontaneamente si formarono e ne condivisero l’azione e alle battaglie condotte anche con la personale partecipazione di Giorgia Meloni: diversamente Augusta -trasformata in un gigantesco hot spot- avrebbe potuto sperimentare sulla propria pelle gli stessi gravissimi problemi che hanno richiesto i continui interventi delle autorità giudiziaria, di polizia e sanitarie a Mineo, a Crotone e tante altre località. Adesso il rischio si manifesta in tutta la sua portata, ben 8 su 43 soccorsi sono risultati positivi agli esami sul Covid19: bene hanno fatto le autorità sanitarie e benissimo ha fatto il presidente Musumeci ad adottare provvedimenti severi per evitare ulteriori danni ad una popolazione che ha sopportato per oltre tre mesi sacrifici inenarrabili e che faticosamente sta tentando di riprendere il normale corso della vita.
E, tuttavia, Noto (dove gli infetti sono stati isolati) riceve un ulteriore insulto alla sua immagine di centro tra i più importanti per il turismo siciliano. Lo riceve da un governo che ha costretto agli “arresti domiciliari” i cittadini italiani e non fa nulla per impedire che pericoli possano giungere da flussi incontrollati, si ribadisce incontrollati, di immigrazione; sordo alla proposta di Fratelli d’Italia di chiudere i porti ad ogni tentativo di sbarco più o meno clandestino e/o agevolato e di imporre il blocco navale davanti alle coste da cui i clandestini (con l’interessato aiuto degli scafisti mercanti di carne umana) partono. Infine, oggi come allora Fratelli d’Italia pone un monito: Augusta, specie nella imminenza di elezioni amministrative – concludono Failla, Inzolia e Pansera – sia tenuta al riparo da tentazioni che con i sentimenti umanitari (solo per ultimo citiamo le vicende della bergamasca) hanno ben poco da spartire e che molto, invece, hanno a che fare con interessi di assai dubbio rigore morale.