Sebastiano Amenta vice presidente nazionale dell’ associazione 20 Novembre 1989 solleva le difficoltà dei ragazzi disabili di seguire le lezioni in DaD. Scrive una lettera all’assessore regionale Lagalla invitandolo a prevedere per i diversamente abili gravi lezioni in presenza. Questo è un grido di aiuto di centinaia di genitori siciliani.
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Il vice presidente nazionale dell’associazione 20 Novembre Onlus 1989, Sebastiano Amenta scrive una lettera all’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla invitandolo a tutelare le esigenze degli alunni diversamente abili che non riescono a seguire le lezioni con la didattica a distanza. “La nostra associazione la quale si occupa della tutela delle persone affette da disabilità – scrive Amenta – in questi giorni di chiusura delle scuole nella nostra regione ha ricevuto innumerevoli richieste di aiuto da parte dei genitori di alunni affetti da disabilità. Purtroppo gli alunni con disabilità sono quelli che hanno pagato e continuano a pagarne il prezzo più alto ,per la chiusura delle scuole Questo è un dato di fatto. Perché non tenere aperte le scuole e le lezioni in questo frangente di emergenza solamente per gli alunni portatori di handicap come ha fatto il governatore De Luca in Campania con l’ordinanza numero 82 del 20 ottobre 2020″?
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Un alunno con disabilità su tre è di fatto escluso dalla didattica a distanza e di conseguenza in molti casi regredisce. Amenta nella missiva all’assessore Lagalla sottolinea che ciò avviene: “o perché si è rivelata inefficace o perché la DaD non era nemmeno ipotizzabile per la patologia grave dell’alunno vedi il disturbo dello spettro autistico (non verbali) dove il bisogno del rapporto 1 a 1 con l’insegnante di sostegno è fondamentale e predominante o per l’impossibilità, per alcuni alunni, della presenza costante di un adulto di riferimento per la DaD in quanto molti genitori sono impegnati entrambi con la propria vita professionale e si trovano così costretti a decidere se dedicarsi al proprio figlio e assisterlo alla DaD o alla propria professione. Questo è un grido di aiuto di centinaia di genitori siciliani, lo sappiamo benissimo che non sarà facile conciliare esigenze di distanziamento personale per cause di salute pubblica ma la didattica in presenza deve ritornare a svolgere il suo ruolo chiave all’interno del percorso scolastico dei nostri ragazzi”.