Il Liceo “Megara” di Augusta ha partecipato a Classics ‘ R-Evolution: una giornata di studio nel Dicam nel polo universitario di Messina dedicata a Ifigenia in Tauride e Baccanti di Euripide prossimamente al teatro greco di Siracusa.
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“La bellezza salverà il mondo” e lo renderà meravigliosamente reale nel suo dramma eterno tra ragione e sentimento. Con questo esordio, indirizzato al coloratissimo pubblico di quasi cinquecento studenti dei licei , si è svolta il 7 febbraio la III giornata di studio dedicata alla tragedia greca indetta dal Dicam di Messina, incentrata sulle tragedie in cartellone nei prossimi mesi al teatro greco di Siracusa. Organizzato dal Dipartimento delle Civiltà antiche e moderne dell’università di Messina, dall’associazione italiana di cultura classica e con il patrocinio dell’Instituto Nazionale del Dramma Antico, si è trattato di un evento cui hanno partecipato dodici licei della Sicilia.
Il Liceo “Megara” di Augusta, diretto da Renato Santoro, in cui da quest’anno è stato attivato il potenziamento di arti sceniche a partire dalla classe prima classico, ha partecipato con le classi prima e quarta dell’indirizzo classico e la classe quarta B del liceo scientifico accompagnati dalle docenti Loredana Audibert, Giuseppina Pugliares, Domenica Solano e Alessandra Teresa Traversa. Il teatro greco è il distillato perfetto del pensiero occidentale espresso dalla filosofia di maestri indiscussi. Il drammaturgo Euripide rappresenta in parole e azioni tutto il vissuto di una civiltà che affidava al teatro il luogo principe delle problematiche dell’uomo e del suo eterni conflitto fra volontà e destino. Si tratta di un lascito che appartiene a tutti e che ogni cittadino deve introiettare dentro se stesso.
Compito dell’educazione della civiltà nella quale viviamo, è appunto quello di trasmetterlo ai nostri giovani perché imparino che il teatro greco non è mero spectaculum, ma “piazza” di discussione dell’io e del mondo. Questo è quello che insieme hanno realizzato, in grande sinergia, scuola e università nella giornata del 7 febbraio, attraverso l’incontro tra momenti di lezione accademica, approfondimento letterario- scenico e drammatizzazione da parte degli studenti delle scuole. Si è trattato di una vera propria “giornata universitaria” vissuta a tutto tondo, con momenti di condivisione anche nel pasto in mensa, tutti insieme studenti e docenti.
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Le due tragedie di Euripide si prestano particolarmente ad un percorso di accompagnamento ad una consapevole partecipazione degli studenti alla prossima partecipazione al teatro greco di Siracusa. Si tratta di testi in cui l’”extremum” viene volutamente oltrepassato dall’autore, sia quando tratta i temi dell’estraneità di Ifigenia alla civiltà cui di fatto appartiene, sia quando mette in atto i temi del confronto tra religione, primitivismo ancestrale e follia, incarnati dal coro delle donne invasate dal dio Dioniso e paragonate ora a sciamane pericolose, quindi ad esploratrici dello “spirito della follia positiva” come i dervisci.
Con il coordinamento dei docenti dell’ateneo messinese, Anita Di Stefano e Claudio Meliadò, è stato fornito del materiale di importante stimolo e riflessioni attraverso i vari interventi dedicati agli aspetti letterari, storici e musicali, nonché specificatamente drammaturgici dell’autore Euripide, in specifico modo della tragedia della sua vecchiaia cui Nietzsche stesso imperniò il suo giudizio sull’intero genere tragico. L’incontro è stato completato dalla riflessione del docente Rocco Schembra del Liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale che ha chiuso rimarcando il valore dei testi classici come strumento per la crescita costante di una civiltà e non mero ricordo del passato.