Anche stamattina gli ambientalisti presidieranno piazza Mattarella per impedire il taglio dei 17 ficus rimasti.
Agli uffici comunali preposti abbiamo chiesto di chiarire le motivazione che hanno indotto a prevedere nel progetto “lo sfregio degli alberi”.
La pavimentazione da tempo è minacciata o distrutta dall’irruenza delle radici delle piante.
Questo il motivo che ha previsto a monte il taglio dei ficus in piazza Mattarella, nell’ambito della rigenerazione urbana della Borgata sud –est con progetti redatti da professionisti esterni sulla base di uno studio di fattibilità effettuato da tecnici comunali.
Secondo quanto si apprende dal responsabile del settore Progettazione del Comune Gianfranco Passanisi, non si possono mettere a rischio i frequentatori della zona.
Il riaffiorare delle radici causa numerosi problemi, non solo da un punto di vista estetico.
L’aspetto peggiore è rappresentato, infatti, dalla pericolosità di questo dissesto.
Le radici che fuoriescono dal suolo rendono il passaggio instabile e aggrovigliato, costituendo una seria minaccia per bambini e adulti.
Ma l’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Siracusa per il tramite dei Carabinieri, insieme al presidio ad oltranza della zona non possono, comunque, non far riflettere i progettisti indicendoli a studiare il modo in cui salvare i ficus.
Per i 7 già abbattuti non ci sarà più vita, ma se i 17 che ancora rimangono in piedi proprio si devono rimuovere da piazza Piersanti Mattarella che vengano trapiantati altrove come suggeriscono le associazioni.
Ed è ciò che si tenterà di fare per salvare alberi che hanno mezzo secolo di vita.
Anche se questa appare una difficile operazione, se non addirittura impossibile, all’ufficio comunale Progettazione.
Per Piano Terra, Punta Izzo Possibile e Legambiente quella delle radici che emergono dissestando il terreno non sarebbe, comunque, una motivazione valida per liberarsi di un albero.