L’avvio degli interventi di rigenerazione urbana ha, a meno di 24 ore dall’avvio del cantiere ieri in piazza Mattarella, già scosso gli ambientalisti che, per le ruspe in azione contro gli alberi della Borgata si rivolgono all’autorità giudiziaria.
Un esposto alla Procura, per il tramite della stazione Carabinieri di Augusta, infatti, è stato depositato stamattina dall’associazione Piano Terra e dal coordinamento Punta Izzo Possibile, per denunciare “l’indiscriminato abbattimento degli alberi pluridecennali di piazza Piersanti Mattarella”.
“La rimozione delle piante, tra cui 24 imponenti ficus microcarpa – sottolineano Andrea Tringali e Gianmarco Catalano, rispettivamente rappresentanti delle due associazioni – e diverse palme nane chamaerops humilis, è in corso proprio in queste ore nell’ambito dei lavori di riqualificazione del quartiere Borgata. Si è scelto di distruggere queste piante a colpi di pala meccanica anziché prevederne la ricollocazione in area adiacente, così come peraltro veniva previsto dalla normativa vigente.
L’art. 58 del Regolamento edilizio comunale prescrive infatti il generale divieto di abbattimento degli alberi ad alto fusto, imponendo che la rimozione, nei casi in cui non possa essere evitata, debba comunque essere “adeguatamente motivata da una relazione tecnica progettuale e agronomica ed è subordinata all’inserimento nel lotto di intervento, o in un’area vicina, individuata congiuntamente con il Comune, di un numero di esemplari adulti in relazione alla specie e all’età della pianta rimossa”.
Per gli ambientalisti: “i lavori di abbattimento sembrano inoltre stridere con l’art. 5 della direttiva europea “Uccelli”, recepita in Italia dalla legge 152 del 1992, che vieta i tagli e le potature di alberi, arbusti e siepi nel periodo della nidificazione degli uccelli, ossia tra marzo e agosto. Vista la vicinanza al sito Natura 2000 delle Saline”.
Secondo Tringali e Catalano l’intervento andava inoltre preventivamente assoggettato alla valutazione di incidenza ambientale.
“Il paradosso è – aggiungono – che la distruzione di queste piante avviene nel quadro di un progetto di “parco urbano”, dal quale ci si aspettava il prioritario obbiettivo di protezione, cura e potenziamento dell’esistente patrimonio arboreo comunale.
Un progetto che sembra prevedere la messa a dimora di 63 nuovi alberi, ma che nel frattempo fa piazza pulita delle alberature esistenti, che sono longeve, in piena salute e anche più numerose”.
Con l’esposto, Piano Terra e Punta Izzo Possibile chiedono all’autorità giudiziaria di svolgere gli opportuni accertamenti sui fatti denunciati, valutando l’opportunità di disporre con urgenza il sequestro preventivo a fini cautelari dell’area di intervento, allo scopo di evitare che i lavori possano portare a termine l’irrimediabile distruzione del complesso arboreo.
“All’Amministrazione comunale rivolgiamo l’invito a fermare immediatamente gli abbattimenti in corso, in ossequio alla normativa vigente a tutela delle aree verdi pubbliche.
Chiediamo altresì di attivare la verifica del rispetto della dotazione minima di 15 mq di aree verdi per abitante, imposta dal Decreto ministeriale 1444/68, rendendo altresì noto ai cittadini il censimento e il bilancio arboreo del Comune prima della scadenza naturale del mandato elettorale – concludono – così come prescritto dalla legge 10 del 2013”.