Un’azione di solidarietà per Patrick Zaki da parte del Ruiz che ieri ha aderito all’iniziativa lanciata da Amnesty International Italia “Libertà per Patrick”. Una sedia nell’androne della scuola è occupata ora dalla sagoma di cartone con il disegno di Patrick.
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Al Ruiz azione di solidarietà per Patrick Zaki. L’Istituto superiore “Gaetano Arangio Ruiz“ ha aderito giorno 8 febbraio all’iniziativa lanciata da Amnesty International Italia “Libertà per Patrick“ per mantenere viva l’attenzione sui mezzi di comunicazione e fare pressione sulle istituzioni egiziane affinché il giovane egiziano sia liberato. L‘8 febbraio 2020 Patrick, un ricercatore che da due anni studiava all’Alma Mater di Bologna, viene arrestato all’aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il suo secondo semestre di studi al master europeo Gemma in Studi di genere. Da allora Patrick Zaki è rinchiuso nel terribile carcere di Tora dove ha compiuto i suoi 29 anni e dove continua ad aspettare, tra ripetuti rinvii di udienze e rinnovi di custodia cautelare, l’esito della sentenza che dovrà decidere delle sue sorti.
Anche gli studenti del Ruiz si sono uniti alle migliaia di voci di studenti, di docenti, cittadini e sindaci, per chiedere fortemente giustizia e libertà per Patrick, affinché possa rivedere la sua famiglia e riprendere il suo percorso di studi in Italia. Una sedia nell’androne della scuola è occupata ora dalla sagoma di cartone con il disegno di Patrick, un‘iniziativa questa promossa dal disegnatore Gianluca Costantini e che è stata attuata in primis a Bologna e poi in tante città italiane, per occupare i posti rimasti per il distanziamento da Covid.in aule, biblioteche ma anche normalissimi balconi e negozi . Inoltre diverse classi sono state coinvolte in momenti di riflessioni, dedicati ai tanti prigionieri di coscienza reclusi ingiustamente,. e in foto azioni con i cartelli e i disegni gialli e neri per Patrick ben in vista. Piccoli gesti simbolici che tuttavia sono importantissimi, poiché ribadiscono quei valori di uguaglianza, libertà di espressione e di difesa dei diritti umani professati da Patrick. Egli è infatti un attivista dei diritti umani, impegnato nei temi di uguaglianza di genere e per i diritti delle donne, Lgbt e delle minoranze e collabora con la Ong egiziana Eipr, Egyptian Initiative for Personal Rights .
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Patrick è appunto un prigioniero di coscienza, detenuto solo per il suo lavoro in favore dei diritti umani e accusato per le opinioni politiche espresse sui social media. E purtroppo non è il solo, come lui migliaia di altri egiziani subiscono ogni giorno lo stesso trattamento. Solo pochi giorni fa Ahmed Samir Santawy, uno studente della Central European University in Austria, è stato arrestato mentre era tornato in Egitto per visitare la famiglia: anche a lui non è stata data alcuna possibilità di difendersi da accuse ingiuste e false. “La scuola – commenta la dirigente scolastica Maria Concetta Castorina – ha il compito di tenere alta l’attenzione negli studenti su Patrick e sui tanti prigionieri ingiustamente reclusi solo perché vogliono costruire una società migliore giusta, equa e solidale, affinché anche i nostri alunni posano divenire consapevoli che togliere la libertà e il diritto di parola anche ad un solo individuo vuol dire ledere i diritti civili e umani di tutti ”.