Sono arrivati al Muscatello i primi pazienti Covid. Il consigliere Schermi sollecita l’intervento della sindaca Di Pietro per chiedere l’utilizzo di altre strutture. Per il consigliere Canigiula: “l’impiego del reparto di Chirurgia è la strada peggiore che si potesse intraprendere”.
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Sono arrivati all’ospedale di Augusta, ieri pomeriggio, i primi pazienti affetti da Coronavirus. In totale sono state ricoverate 5 persone, anziane, alcune positive, altre in attesa dell’esito del test a cui sono state sottoposte. Il ricovero nel reparto di chirurgia, dismesso provvisoriamente, è previsto per i malati con sintomatologia meno acuta che vengono curati con ventilazione assistita. A prestare loro le cure necessarie sono i medici e il personale infermieristico del reparto, nonché lo pneumologo del centro amianto. Nessun positivo è stato ricoverato finora negli ospedali di Avola e Lentini.
La chiusura di chirurgia per l’accesso ai pazienti Covid non manca di generare polemiche e preoccupazioni. Il consigliere comunale di Diems 25 Augusta 1, ex assessore della giunta pentastellata, Giuseppe Schermi lancia un appello alla sindaca, Cettina Di Pietro. “Il fatto che siano non gravi, non significa che siano non contagiosi. I percorsi “puliti” sono teoria accademica. La realtà è che dal reparto si entra e si esce e che gli operatori sanitari non hanno adeguati Dpi per proteggersi dal contagio. Non è polemica politica la mia, è profilassiBen venga un Covid hospital di provincia ad Augusta, ma non può essere il Muscatello. Si prenda l’ex Villa Salus, c’è la possibilità di farlo per legge”.
Schermi invita la sindaca a chiedere personale ospedaliero specializzato da tutta la provincia, così da riempire i locali che prima ospitavano la clinica privata per riempirli. “Questa è una emergenza e tutti noi vogliamo rassicurazione che il nostro nosocomio non possa divenire focolaio di contagio. Proteggiamo intanto da subito chi si prende cura di noi, il personale ospedaliero. Proteggiamo intanto da subito chi si prende cura di noi, il personale ospedaliero”. La sindaca, Cettina Di Pietro risponde dicendo: “la richiesta il consigliere deve rivolgerla all’assessorato regionale e all’Asp di Siracusa. A me non risulta che al momento qui in Sicilia siano state requisite strutture ospedaliere private”.
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Contrario all’impiego del Muscatello si dice anche il consigliere comunale di Augusta 2020, Vincenzo Canigiula. “Ho avuto modo di riflettere sulla questione Muscatello-Chirurgia-Covid-19 interfacciandomi anche con operatori del settore. Ebbene, sono giunto alla conclusione che qualcuno abbia il dovere di spiegare ai cittadini augustani, che hanno il diritto di conoscere, quali sono stati i motivi per cui si è scelta questa strada che al contrario di quanto ho affermato ieri con un post su Facebook, ma solo gli idioti non cambiano mai idea, è la peggiore che si potesse intraprendere. In provincia di Siracusa esistono fabbricati oramai in disuso che sarebbero potuti servire allo scopo: ex ospedale Trigona di Noto; ex Villa Salus; ex ospedale della Marina militare di Augusta.
Oltre a queste opzioni si sarebbe potuta sfruttare una nave da crociera, come qualcuno sta già facendo, considerate le grandi potenzialità dei fondali del nostro porto. La cosa che mi dispiace più di ogni altra – continua Canigiula– è che, viste le restrizioni, non posso richiedere la convocazione della terza commissione presieduta dal collega consigliere Uccio Blanco al fine di stilare un documento di indirizzo, sul quale sono certo tutti i componenti di sarebbero trovati d’accordo, per invitare la nostra amministrazione, presieduta da Cettina Di Pietro ad intervenire invitando l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza per fargli rivedere questo piano catastrofico che, a mio avviso, ucciderà definitivamente il nostro ospedale. Non è possibile creare reparti Covid laddove ci sono altri reparti con pazienti ricoverati e in un ospedale dove arrivano malati di sclerosi multipla e quelli oncologici che vengono ad Augusta da ogni parte della Sicilia. Da chiacchiere da bar (virtuale) pare che se dovesse essere necessario potrebbe essere usato anche il reparto di medicina. Auspico – conclude Canigiula – che questo messaggio giunga forte e chiaro alle istituzioni tutte. Per la tutela nostra, degli operatori sanitari, dei pazienti ricoverati e degli ammalati di Covid-19”.
Ma è mai possibile che bisogna chiedere l’intervento del sindaco sempre e solo a cose fatte? Non si ci poteva pensare prima?
Ma poi dico ci sono i locali dell’ex villasalus, che poteva essere benissimo requisita temporaneamente e adibirla a centro Covid
Mistero della vita