Nuovo stato di agitazione dei pulizieri della Marina militare. Sembrava tutto risolto invece il malcontento torna tra il personale. La Filcams Cgil stigmatizza l’introduzione da parte della ditta di personale estraneo all’appalto. La Bsf fornisce la propria versione dei fatti e Marisicila precisa che, in accordo con quanto comunicato dalla Bsf (società aggiudicataria dell’appalto di pulizie) è stato autorizzato dal Comando marittimo l’accesso di personale regolarmente alle dipendenze della società.
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Marisicilia interviene sulla vicenda dei lavoratori dell’appalto dei servizi di pulizia e sanificazione dei locali della Marina militare. “In merito alle dichiarazioni di Filcams Cigil, riprese da alcuni organi di stampa, corre l’obbligo di precisare che, in accordo con quanto comunicato dalla Bsf (società aggiudicataria dell’appalto di pulizie) e confermato dalla comunicazione di stato di agitazione per i giorni di sabato e domenica pervenuta il tardo pomeriggio di venerdì scorso da parte delle organizzazioni sindacali è stato autorizzato dal Comando Marittimo l’accesso di personale regolarmente alle dipendenze della predetta società per il quale questa aveva avanzato richiesta di accesso nei tempi e con le modalità previste, allo scopo di integrare l’aliquota di lavoratori originariamente inseriti nella turnazione dei giorni di sabato e domenica, garantendo l’espletamento del servizi essenziali e continuativi dell’infermeria presidiaria del comprensorio e del servizio mensa a favore del personale di guardia con turno continuativo di 24 ore. La Marina militare, estranea alle dinamiche organizzative della società appaltatrice del servizio, nondimeno è solita mostrare in ogni circostanza la massima considerazione per le esigenze dei lavoratori, siano essi inseriti negli organici del Ministero della Difesa che dipendenti da ditte che hanno stipulato contratti con il Ministero della Difesa. Sovente, infatti, il Comando Marittimo Sicilia, in qualità di fruitore dei servizi di pulizia, ha adottato in situazioni analoghe un approccio di mediazione tra le istanze dei lavoratori e delle ditte da cui dipendono, tutelando innanzitutto i diritti dei lavoratori e assicurando nel contempo il regolare svolgimento delle attività istituzionali della Marina Militare nelle basi di competenza”.
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Secondo quanto sostenuto dal sindacato, che si riserva di denunciare l’accaduto agli organi competenti, parla di: “gravissimo atto intimidatorio perpetrato dalla Bsf srl e avallato dalla Marina militare di Augusta nei confronti dei pulizieri: “nonostante la responsabilità dimostrata dalla Filcams Cgil e dai lavoratori in sede di cambio appalto, dove a parità di ore è stato aumentato il carico di lavoro di oltre il 35%, la Bsf srl in palese violazione del contratto nazionale del lavoro, che prevede che il lavoro venga svolto su 5 giorni consecutivi fatto salvo il riposo domenicale, alle legittime rimostranze dei lavoratori, li avrebbe costretti a subire l’umiliazione, pur essendo essi presenti sabato sul posto di lavoro, dell’essere sostituiti da altre unità che non fanno parte dell’appalto. La successiva domenica, Marisicilia avrebbe permesso l’ingresso di personale estraneo in sostituzione dei lavoratori che aderivano allo stato di agitazione indetto dalla Filcams Cgil. “Gravissimo quanto accaduto dichiara Alessandro Vasquez segretario generale della Filcams Cgil – il comportamento della Bsf assume una vera e propria condotta antisindacale della quale risponderà nelle sedi opportune; ancora più grave la responsabilità di Marisicilia che ha permesso l’immissione di personale estraneo all’appalto finalizzato a demansionare il personale presente il sabato sul proprio posto di lavoro. La sostituzione del personale che ha aderito allo stato di agitazione durante il turno domenicale, assume la connotazione di un vero e proprio atto di pirateria del diritto dei lavoratori, perché finalizzato a non prevedere il giusto compenso previsto dal contratto collettivo nazionale del Lavoro. Pretendiamo che venga fatta chiarezza su chi, all’interno di Marisicilia, ha autorizzato l’ingresso nella base militare di lavoratori estranei all’appalto. Incredibile che in un appalto pubblico, un’azienda solo al fine di non poter ottemperare alle maggiorazioni relative al lavoro supplementare, immetta altro personale. Innumerevoli gli attacchi subiti dai lavoratori da una settimana a questa parte che sono degni di una concezione del lavoro medievale finalizzata ad alimentare una guerra tra poveri. Di tali comportamenti ci riserviamo di denunciare all’autorità nazionale anti-corruzione sulla gestione dell’intera gara, oltre a chiedere l’intervento dei servizi ispettivi dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro e a informare il ministero della Difesa sull’operato del comando di Marisicilia”. Marisicilia sin dall’avvio della protesta ha auspicato nel raggiungimento di un accordo tra la ditta aggiudicataria e i sindacati, soprattutto per il bene dei lavoratori e si è anche impegnato affinché ciò avvenisse.
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Non abbiamo introdotto lavoratori estranei – ha spiegato Salvatore Taschetti, presidente della Bsf srl di Caltanissetta – ma solo personale interno all’azienda nelle more di definire la questione con le unità dell’appalto e il sindacato. Il problema parte a livello ministeriale perché sono state utilizzate rese di produttività diverse rispetto al precedente appalto. Tutto ciò ha portato a una rimodulazione dell’organizzazione del lavoro sia dalla parte della Marina militare che ci è venuta incontro tantissimo sia da parte nostra. Era previsto il taglio del 35% dell’appalto, la Marina ha teso la mano sia ai lavoratori sia all’azienda per evitare tagli del personale ma, nonostante l’ampliamento non si riusciva a garantire lo stesso monte ore al personale. La differenza è stata integrata dalla ditta di propria tasca assicurando così le ore contrattuali ai lavoratori. Ci sono locali, come la sala mensa, l’infermeria, l’ospedale e i corpi di guardia, che vanno puliti 7 giorni su 7. In passato la vecchia ditta aveva la possibilità saltuariamente di impiegare il persone per ore extra. Oggi ciò non è previsto per contratto, quindi occorre fare una turnazione perché l’incremento di ore. Solo una lavoratrice delle unità impiegate ad Augusta ha accettato di lavorare la domenica e per non appesantirla con un eccessivo carico abbiamo integrato con due nostri dipendenti. Oltretutto siamo andati incontro, nella definiziodegli orari, alle esigenze del personale di Augusta per consentirgli di svolgere altri lavori per un maggiore guadagno”.