Una lettera al prefetto, dal vice presidente nazionale dell’associazione 20 Novembre, Sebastiano Amenta, per chiedere che ai bambini, ai ragazzi e agli adulti affetti da autismo e da patologie psicofisiche venga concesso di uscire, nel rispetto delle norme di sicurezza anti contagio da Coronavirus.
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“In questo momento di emergenza sanitaria che sta colpendo l’intera nazione, mi premeva evidenziare un’altra emergenza che c’è in atto: ed è quella che stanno vivendo bambini, ragazzi e adulti autistici o con patologie psichiche, i quali hanno visto stravolgere la loro vita e le loro abitudini di routine in modo drastico, con conseguente disagio psicofisico nonché un peggioramento delle loro patologia per il patto di non poter uscire da casa”. Sebastiano Amenta, vice presidente nazionale dell’associazione 20 Novembre 1989 in lettera indirizzata al prefetto, Giuseppa Scaduto sottolinea che, le famiglie (cargiver family) si sono rivolte all’associazione, che si occupa delle tutela dei diritti delle persone con disabilità.
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Chiede dunque la concessione di un po’ più di libertà di muoversi all’aperto per i bambini, i ragazzi e le persone affette da autismo o da patologie psichiche. Qualora sia possibile e nel rispetto del Dpcm emanato dal governo, sarebbe auspicabile un po’ di tolleranza con un maggiore grado di libertà nelle gestione quotidiana dei ragazzi certificati con legge 104/92 articolo 3 comma 3, nel rispetto delle regole di sicurezza imposte dall’attuale situazione e naturalmente senza abusarne e magari poter far si che il cargiver family insieme al proprio bambino o ragazzo, affetto da patologia certificata possa avere un minimo di mobilità fuori casa senza creare assembramenti”.