La trasformazione del reparto di chirurgia del Muscatello in Covid center preoccupa non poco, soprattutto chi combatte già con altre gravi malattie. Timori per la loro sorte esprimono i malati oncologici. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di E.A., una donna che da 2 anni combatte il cancro e viene curata “in maniera eccellente” all’ospedale di Augusta.
[/]
Pubblichiamo le preoccupazioni espresse da E.A. una donna malata di tumore a seguito della trasformazione del reparto di Chirurgia del Muscatello in Covid center. “Sono una malata di cancro, da circa 2 anni sono curata in maniera eccellente nel Uoc di Augusta dell’ospedale Muscatello. Adesso per me e tutti gli altri malati di cancro e leucemie sarà la fine. Ho saputo che vogliono convertire il reparto di Chirurgia in reparto per Covid 19 per soli 14 posti non gravi e non di terapia intensiva, mettendo a repentaglio la vita di moltissimi immunodepressi gravi quali noi siamo. Forse il direttore dell’Asp di Siracusa non è mai stato fisicamente al Muscatello e non sa che ci potrebbero essere altre soluzioni nello stesso nosocomio in altri padiglioni distaccati o quella di requisire una struttura come l’ex Villa Salus. Mi piacerebbe sapere se sarà lui o il nostro sindaco a prendersi la responsabilità se qualcuno di noi (malati oncologici) dovesse infettarsi e non farcela. Saranno tutti omicidi annunciati. Non vorrei vanificare 2 anni di cure per l’ignoranza e la stupidità umana o peggio per meri scopi politici”.
[/]
Il reparto di Chirurgia è stato già convertito nei giorni scorsi, anche se l’Asp assicura che si tratta di un provvedimento temporaneo e con un comunicato stampa ha dichiarato: “il percorso previsto per il Muscatello nell’ambito del piano Covid aziendale, con l’individuazione del reparto di Chirurgia dedicato in questa fase di emergenza a pazienti Covid non gravi, con la stessa logica degli altri ospedali della provincia non avrà alcuna promiscuità con altri reparti considerato che, il direttore sanitario Anselmo Madeddu assieme ai coordinatori del programma per il Covid Center di Augusta Rosario Di Lorenzo e Roberto Risicato hanno previsto percorsi dedicati e separati”.
Rassicurazioni che non bastano per tranquillizzare la popolazione perché se è vero che nella gravissima emergenza sanitaria che il Paese e il mondo intero tutte le città e i comuni devono fornire i posti letto è anche vero che, Augusta che si trova in un’area ad alto rischio sismico e industriale, che ospita un reparto di oncoematologia e un centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura delle patologie derivanti dall’esposizione all’amianto avrebbe potuto contribuire non vedendo il suo reparto di chirurgia dismesso, seppur provvisoriamente, ma mettendo a disposizione altri locali dove allestire i posti letto necessari per curare le persone affette da Coronavirus con sintomatologia meno acuta.
Perché non usare la struttura di villa Salus che non è in uso?